Author Archives: Miriam Russo

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Invasione turca a Massa Lubrense

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di Miriam Russo

Siamo nel 1558 quando i turchi si muovono nelle acque del mar Mediterraneo alla ricerca di conquiste territoriali e beni da saccheggiare. Uno di questi assedi è l’invasione turca a Massa Lubrense e Sorrento.

L’invasione

Il 13 giugno del 1558, l’ammiraglio ottomano Pialì Pascià e la sua flotta attaccarono e invasero la Penisola Sorrentina, provocando un migliaio di morti e facendo almeno 4.000 prigionieri. Sbarcando durante la notte sulla spiaggia di Marina del Cantone, infatti, circa 2.000 corsari scalarono rapidamente i pendii del promontorio alla ricerca di casali e altri luoghi da razziare e saccheggiare. La flotta si divise in tre gruppi, quaranta navi approdarono all’alba ai piedi di Massa Lubrense e altre quaranta sulla spiaggia di Sorrento. Così, i Saraceni sorpresero gli abitanti di Massa nel sonno, facendo prigionieri i pochi che riuscirono a salvarsi.
Nonostante il violento arrivo e i primi attacchi, Massesi e Sorrentini si batterono per difendere la propria patria, ma dopo 10 giorni di scontri si arresero davanti alla potenza dell’esercito turco.
Resta “sorprendente” il fatto che nessuno degli abitanti della Penisola, tra sentinelle e soldati, si fosse accorto dell’invasione. Ricordiamo, infatti, che ai tempi era ben noto che i turchi stessero navigando nelle acque del Mediterraneo già da diversi giorni. Per questo motivo, si dice che fu un traditore turco, schiavo di una famiglia nobile di Sorrento, ad aprire le porte della città agli invasori. L’esito fu la distruzione e il saccheggio della città e la cattura di circa 4.000 abitanti che, rinchiusi e addossati nelle stive delle galere, furono condotti a Costantinopoli per essere venduti al mercato.

Le torri costiere

A seguito di questo terribile avvenimento, il vicerè del Regno di Napoli Don Parafan de Ribera fece costruire delle nuove e fortificate torri di avvistamento. In quel periodo furono anche ricostruite e migliorate la Torre trecentesca dei Galli e quella coeva di Punta Campanella. Furono disposte così che ognuna fosse ben visibile dalle due vicine. In questo modo, si potevano effettuare segnalazioni con il fuoco e con il fumo ripetute a catena di torre in torre in caso di pericolo. Al contempo, da altre torri dette “cavallare” partiva un guardiano a cavallo per mettere in allarme gli abitanti dei Casali.

Una delle torri costruite dopo l'invasione turca a Massa Lubrense del 1558

La leggenda

C’è anche una nota leggenda legata all’invasione turca del 1558 che riguarda la campana di Punta Campanella. Visti e vissuti gli avvenimenti del terribile attacco, il 14 febbraio, giorno di Sant’Antonino patrono di Sorrento, i devoti di Massa Lubrense vi si recavano in processione. Da lì pare che si udissero i rintocchi di una campana provenienti dalle profondità del mare. Quanto più erano forti, tanto più il mare era agitato: segnalavano, dunque, un pericolo imminente.

Invasione turca a Massa Lubrense: Torre saracena di Punta Campanella


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Miti e leggende su Massa Lubrense

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di Miriam Russo

Il territorio di Massa Lubrense, oltre che denso di bellezze naturali, è avvolto nella magia e nel mistero, avendo fatto da sfondo a numerosi miti e leggende. Si tratta di episodi di portata storica che hanno segnato la cultura europea. In pochi, però, sanno che tali storie mitiche si sono svolte proprio in questo territorio. Per questo motivo, abbiamo selezionato per voi alcuni dei più famosi e curiosi miti e leggende su Massa Lubrense.

Il mito delle sirene

Tra i miti più celebri ritroviamo quello delle sirene. Sono figure molto particolari, ampiamente presenti nell’immaginario collettivo e culturale della Grecia, come dimostra la stessa Odissea di Omero. Proprio in questa narrazione, infatti, ritroviamo queste creature dall’aspetto mitico – metà donna e metà uccello o pesce – dal carattere ammaliatore e ingannatore.
Secondo il mito, le sirene omeriche vivevano in corrispondenza degli attuali isolotti Li Galli, che gli antichi chiamavano Sirenuse – toponimo derivante proprio da esse. Da qui le sirene tentavano i marinai con i loro canti: ammaliati dalle loro voci, questi uomini si avvicinavano pericolosamente alle coste rocciose infrangendosi contro queste ultime con le proprie navi. Una volta annegati, le sirene ne divoravano i corpi.
Anche Ulisse era un marinaio che, di ritorno a Itaca, si trovò ad attraversare questa zona. Egli, però, conosceva bene le doti ammaliatrici di queste creature, quindi ordinò ai suoi uomini di legarlo e di tapparsi le orecchie con della cera. La leggenda narra che le sirene, frustrate e deluse dal proprio fallimento, si siano gettate in mare lasciandosi morire e trasportare dalle onde.

Miti e leggende su Massa Lubrense: le sirene omeriche
Isolotti Li Galli
Isolotti Li Galli, ambientazione del mito delle sirene

Il Vervece

“O’ Revece”, ovvero il Vervece, è un piccolo e caratteristico scoglio di Massa Lubrense che sorge tra le acque di Marina della Lobra. Esso fa da sfondo alla storia di due pittori: Carlo Amalfi e il suo falso amico, Luigi Blower. Quest’ultimo arrecò al povero Carlo una serie di infinite cattiverie, tra cui addirittura un’ingiusta condanna a un anno di carcerazione. Carlo decise, dunque, di vendicarsi: un giorno, sapendo che ci sarebbe stata una burrasca, invitò l’amico Luigi a fare un giro in barca, ben consapevole della sua incapacità di nuotare. La tempesta arrivò e Luigi, in preda al panico e alle lacrime, chiese a Carlo di farlo sbarcare dovunque fosse possibile. Fu allora che Carlo accostò al Vervece, fece salire l’amico sullo scoglio e lo abbandonò lì, urlandogli che fosse tempo per lui di riflettere su tutto il male che gli aveva causato. Tornato al Vervece il mattino seguente, però, si accorse che di Luigi non ci fosse più traccia, quindi si ritrovò con il rimorso di averne causato la morte. Visse con questa colpa fino a quando, sentendo che fosse giunta la sua ora, chiamò un frate del convento dei Cappuccini per confessarsi. Rivelato il delitto che per tutta la vita l’aveva tormentato, Carlo scoprì che il frate era proprio il suo amico Luigi Blower, il quale, il giorno dell’accaduto, era stato salvato da una barca di procidani. Egli aveva imparato la lezione, avendo deciso di ritirarsi in convento per espiare i suoi peccati. A questo punto Carlo poté morire sollevato dalla pena che lo aveva finora angustiato.

Il Vervece
Il Vervece

Le Janare di “Prete Janche”

Un’altra misteriosa leggenda riguardante Massa Lubrense, e in particolare la località di Prete Janche, è quella delle janare. Secondo l’immaginario popolare, la janara è un mostro femminile, capace di volare, che agisce di notte ed è presente soprattutto nella zona di Nerano.
Anticamente, nel periodo che va da settembre a novembre, i cacciatori di quaglie si recavano a Prete Janche, una località del territorio molto favorevole per la caccia di questi volatili, soprattutto durante la notte. La leggenda narra che proprio questo luogo fosse, però, anche il raduno delle janare. Di fatti, i cacciatori si trovavano ad assistere a strani fenomeni: nella notte, anche quando c’era bel tempo, si creavano dei vortici d’aria seguiti da fischi. Secondo alcune testimonianze, in alcune occasioni apparivano anche dei grossi e imprendibili volatili e si udivano strani canti e urla. Tutti questi eventi facevano fuggire a gambe levate – e mai più ritornare – chiunque avesse soltanto provato ad avvicinarsi a quella zona.

La campana di Punta Campanella

Durante la devastante invasione turca del 1558 a Massa Lubrense e Sorrento, i saraceni saccheggiarono la chiesa di Sant’Antonino Abate, protettore di Sorrento. Tra i vari oggetti preziosi rubati al suo interno, c’era anche la campana in bronzo. Quando la flotta lasciò Sorrento, però, nei pressi di Punta Campanella, una forza misteriosa bloccò la nave che trasportava la campana, impedendogli di proseguire. I pirati turchi cominciarono a gettare in mare alcuni dei beni saccheggiati nel tentativo di ripartire, ma solo quando si liberarono della campana riuscirono nel proprio intento. Da allora, secondo la leggenda, il 14 febbraio di ogni anno – giorno in cui si festeggia il Santo Patrono – si sente il suono della campana di Punta Campanella provenire dal fondo del mare.

Punta Campanella
Punta Campanella

Queste sono solo alcune delle fantastiche storie e leggende che riguardano Massa Lubrense. Un’occasione in più per lasciarsi guidare e trasportare alla scoperta delle mille sfaccettature che compongono questo magico territorio.


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I luoghi più instagrammabili a Massa Lubrense

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di Miriam Russo

Il territorio di Massa Lubrense è caratterizzato da località uniche e imperdibili. La varietà di queste ultime, infatti, lo rendono originale e unico nel suo genere. In questo articolo, proponiamo per voi solo alcuni dei luoghi più instagrammabili a Massa Lubrense a cui non poter assolutamente rinunciare.

“Cuore” di Baia di Ieranto

Il primo dei nostri luoghi più instagrammabili a Massa Lubrense è il “cuore” di Baia di Ieranto. Un posto che sembra avvolto nella magia e nella leggenda, di fatti secondo la storia sarebbe la zona in cui Ulisse, di ritorno verso Itaca, incontrò le Sirene. In questo posto incantato godrete delle acque cristalline e delle magnifiche spiagge che il territorio offre.

Faro di Punta Campanella

Situato nell’area marina protetta del promontorio di Punta Campanella, il faro crea senza dubbio uno scenario suggestivo e fatato. Un’atmosfera di fascinazione e mistero si profilerà davanti ai vostri occhi lasciandovi senza fiato. Imperdibile soprattutto di notte, quando il faro sembra illuminarsi insieme alle stelle.

Fiordo di Crapolla

Altro sorprendente luogo instagrammabile è il Fiordo di Crapolla. Si tratta di una delle insenature più particolari di Massa Lubrense e, oltre ad essere di grande interesse per il turismo balneare, è ricco di storia. La zona è facilmente raggiungibile anche a piedi partendo da Torca, permettendovi, così, di approfittare anche dei magnifici percorsi di trekking offerti dal posto.

Monte San Costanzo

È un monte a due cime, il più alto di Massa Lubrense, da cui è possibile avere una visuale a 360 gradi sul Golfo di Napoli e Salerno, fino alle isole di Ischia e Procida. Inoltre, sulla cima sinistra del monte, troverete anche la caratteristica chiesa bianca dedicata all’omonimo santo. Un luogo suggestivo da più punti di vista a cui consigliamo di non rinunciare.

https://www.instagram.com/p/CJgkJUuBGFd/?igshid=MDJmNzVkMjY=

Cala di Mitigliano

Ultimo e magico luogo instagrammabile di Massa Lubrense è la Cala di Mitigliano, un posto ideale per godere del mare cristallino e di un sensazionale panorama. La Cala di Mitigliano è, infatti, una baia che dà sull’isola di Ischia e su Punta Campanella. Inoltre, quando il mare è calmo e vi è bassa marea, si può accedere alla suggestiva grotta che renderà quest’esperienza ancor più speciale.

Scoprendo questi luoghi i vostri social saranno, senza dubbio, unici e voi soddisfatti di aver conosciuto e fatto esperienza di una piccola parte delle meraviglie di Massa Lubrense.


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Hiking per bambini: le Merende Itineranti di Lucia Sessa

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di Miriam Russo

L’hiking è un’attività molto praticata oggigiorno. Si basa sulla camminata lungo percorsi immersi nella natura, solitamente in montagna, con lo scopo di esplorare e scoprire il territorio, vivendolo, così, ancor più da vicino.
Non solo questo tipo di escursioni è largamente diffuso nelle zone di Massa Lubrense, ma è ulteriormente ampliato grazie a proposte ed eventi per grandi e piccini. In particolare, questi ultimi possono avvicinarsi a questa avvincente attività e, allo stesso tempo, conoscere il territorio. A tal proposito, uno dei progetti più fortunati è “Merende Itineranti”, curato da Lucia Sessa per la Pro Loco Massa Lubrense, alla quale abbiamo rivolto alcune domande per sapere qualcosa in più riguardo l’hiking per bambini.

Cos’è l’hiking e perché è un’attività ideale per tutte le età

L’hiking è, in generale, l’attività del camminare, che si differenzia dal trekking in termini di durata: mentre il trekking (anch’esso molto praticato a Massa Lubrense) prevede percorsi ed escursioni distribuiti in più giorni, l’hiking si svolge nell’arco di una giornata. Quella dell’hiking, inoltre, è un’attività che si concentra maggiormente sull’aspetto motorio ed è, quindi, vissuta soprattutto come attività sportiva. Estendendola ai bambini, essa fa sì che anche loro si mettano in moto e, contemporaneamente, siano curiosi di scoprire il territorio.
È l’ideale per tutti perché, grazie alla sua breve durata, permette anche ai più piccoli di mettersi in movimento senza troppa fatica. Inoltre, come Lucia Sessa ha tenuto a sottolineare, aiuta a ritrovare il buon respiro, cosa che ha grandi e positivi riscontri sia sulla condizione fisica che psicologica dei camminatori.

Gruppo di ragazzi delle Merende Itineranti

Regole dell’hiking riproposte ai bambini

Pur essendo un’attività libera, anche l’hiking ha le sue regole, fondate soprattutto sul rispetto della natura circostante e degli altri. Per questo motivo, durante i percorsi si invitano i bambini al silenzio e/o a soffermarsi in alcuni punti, così da rispettare l’andatura comune e a prendersi del tempo per respirare e osservare ciò che gli sta attorno. Altra indicazione fondamentale è, poi, quella di seguire e ascoltare con attenzione la guida che, oltre a descrivere particolari interessanti lungo il percorso, ne indica gli eventuali pericoli.

Ragazzi delle Merende Itineranti in cammino

Le “Merende Itineranti”

Si tratta di un progetto nato con lo scopo di creare attività appositamente per i ragazzi nel periodo estivo. Sin dal principio, l’intento è stato duplice: attività fisica da una parte e conoscenza del territorio dall’altra. Nel corso del tempo, poi, grazie ai riscontri positivi ottenuti, Lucia Sessa e il suo team hanno potuto diversificare la loro proposta. Hanno scelto tratti anche più lunghi che li hanno condotti in aziende agrituristiche dove i bambini hanno potuto stare a contatto con gli animali o anche conoscere la produzione casearia del posto. Alla base, c’è sempre una volontà di coinvolgimento verso i ragazzi a cui vengono affidate delle vere e proprie attività pratiche. In alcune esperienze, ad esempio, hanno potuto scoprire località particolari e vedere da vicino lo svolgimento dei vecchi mestieri.
In più, al momento della merenda, ai bambini vengono offerti prodotti biologici locali, con l’intento di curare anche l’alimentazione, altra regola fondamentale dell’hiking.

Hiking per bambini: attività di conoscenza e scoperta in agriturismi previste dal progetto Merende Itineranti

Prime reazioni e approcci

La prima risposta al progetto è stata senz’altro positiva e propositiva: i bambini hanno visto nelle Merende un’occasione di condivisione e un modo per stare insieme al termine della scuola. Allo stesso tempo, anche i genitori hanno trovato piacere a scoprire caratteristiche del luogo di cui, nell’abitudine frenetica della vita quotidiana, neanche si accorgevano. Nel corso del tempo, ovviamente, ciò ha maturato una sempre maggiore volontà di partecipazione che ha reso il progetto affermato e fondamentale per il territorio.

Attività e giochi dei ragazzi delle Merende Itineranti

Fasce d’età per l’hiking

L’hiking è realmente un’attività alla portata di tutti: i bambini che partecipano ai sentieri delle Merende Itineranti, infatti, hanno dai 5 anni in su. In casi di itinerari più difficoltosi, la fascia d’età può salire, ma di base resta un’attività indicata per tutte le età. C’è, infatti, una selezione accurata dei percorsi, con l’ideale fondante della massima inclusività. Per questo si propongono sentieri accessibili anche a partecipanti con disabilità, dando loro la possibilità di aderire alle Merende e beneficiare sia dell’hiking in quanto tale sia della scoperta del territorio. L’hiking sul territorio, infatti, è praticato coinvolgendo e andando a ricoprire tutte le frazioni di Massa. Pertanto, si organizzano itinerari e sentieri che vanno a toccare varie zone del posto così da creare ancor più collettività e conoscenza.

Hiking per bambini: gruppo di grandi e piccini in cammino

Tutte queste caratteristiche – e il modo in cui Lucia Sessa e il progetto delle Merende Itineranti se ne sono fatti portavoce – rendono l’hiking un’attività unica nel suo genere che tutti, adulti e bambini, dovremmo provare. L’invito è quello di sperimentare cosa significhi realmente immergersi nella natura, alla scoperta del territorio di Massa Lubrense e di se stessi.


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5 piatti imperdibili della cucina locale

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di Miriam Russo

Uno dei punti di maggiore forza del territorio è sicuramente la cucina, che, con la sua grande varietà di prodotti, è in grado di rispondere a tutti i gusti e palati, regalando un’esperienza unica e irripetibile.
Di seguito, 5 piatti imperdibili della cucina locale, che vi consigliamo di assaggiare e gustare in particolar modo dopo esservi dedicati all’esplorazione che gli intensi paesaggi di Massa Lubrense offrono.

Zeppoline di alghe
L’antipasto ideale per iniziare a conoscere la gustosa cucina locale sono le zeppoline di alghe: si tratta di frittelle di “pasta cresciuta (denominazione tipica napoletana che indica la pasta lievitata) a cui vengono aggiunte le alghe di mare. Il connubio dona un caratteristico ed unico profumo di mare. La loro semplicità le rende adatte a qualsiasi occasione e gusto personale.

Uno dei 5 piatti imperdibili della cucina locale: spaghetti alla Nerano

Spaghetti alla Nerano
Classico della cucina napoletana, nonché primo piatto che prende il nome dall’omonima frazione di Massa Lubrense, gli spaghetti alla Nerano sono quasi un simbolo del territorio locale. Sono fatti con zucchine, prima fritte e poi unite al basilico, e provolone, con varianti che prevedono anche l’utilizzo del burro e della caciotta. Anche questo un piatto semplice, ma squisito.


Ravioli alla caprese
Come alternativa, un altro validissimo primo piatto sono i ravioli alla caprese. Il trio di basilico, mozzarella filante e pomodori rende questa pietanza completa e saporita. Con la sua semplicità, ma allo stesso tempo bontà, permetterà di portare in tavola sapore e tradizione, conquistando anche i palati più difficili.

Piatti imperdibili: pesce spada alla brace, condito con sale, olio, limone e foglie d'alloro

Pesce spada alla brace
Il quarto dei nostri 5 imperdibili della cucina locale è il pesce spada alla brace. Questo secondo piatto è tra i più prelibati della tradizione. Il pesce spada ha un gusto intenso e piacevole al palato, gusto che viene esaltato dalla marinatura all’olio d’oliva, succo di limone, aglio e prezzemolo. La cottura alla griglia, poi, risalta ancor di più odori e sapori di questa ricetta semplice, ma deliziosa. Sicuramente tra i piatti più consigliati.


Piatti imperdibili: monoporzione di delizia al limone

Delizia al limone
Per concludere il pranzo ideale all’insegna del buon gusto e della tradizione, immancabile è la delizia al limone. Si tratta di un dolce delicato, caratteristica dovuta alla crema di limoncello, ma allo stesso tempo deciso, tratto distintivo dei limoni che la compongono. Questi ultimi permettono di rinfrescare, ripulire e gustare contemporaneamente. Il tutto unito a del soffice pan di Spagna, che crea le fondamenta del dolce perfetto.


Tutto questo è solo un assaggio di ciò che la terra e la cucina di Massa Lubrense hanno da offrire, un ipotetico menù per conoscere meglio i suoi prodotti e, allo stesso tempo, le sue radici. L’incontro perfetto tra bontà e storia che chiunque dovrebbe avere il piacere di scoprire.


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Marina Lobra panorama

Itinerario di viaggio: un giorno a Massa Lubrense

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di Miriam Russo

Il territorio di Massa Lubrense è tutto da scoprire: scorci, panorami, storia e bellezza si uniscono creando uno spettacolo mozzafiato. In questo articolo proponiamo per voi un itinerario di viaggio da svolgere nell’arco di una giornata, più agevolmente se in auto, alla scoperta delle meraviglie della zona.

Massa Centro
Il nostro viaggio parte dal capoluogo del Comune di Massa Lubrense, Massa Centro. Non solo l’ufficio d’informazione vi darà tutte le indicazioni utili per visitare la zona, ma già qui sarà possibile iniziare ad ammirare parte di ciò che il territorio ha da offrire. Nella piazza principale, ovvero Largo Vescovado, infatti, ha sede una delle molteplici chiese e cappelle di Massa: la Ex Cattedrale di Santa Maria delle Grazie. A ciò si aggiunge l’irrinunciabile punto panoramico della medesima zona, “il Pennino”, che offre una vista suggestiva sulle isole di Capri e Ischia.

Prima tappa dell'itinerario di viaggio di un giorno a Massa Lubrense: Ex Cattedrale di Santa Maria delle Grazie a Massa Centro
Punto panoramico "il Pennino" presso Massa Centro

Marina della Lobra
A poco più di un chilometro dal nostro punto di partenza, si trova il caratteristico e suggestivo borgo marinaro di Marina della Lobra. Si tratta di un villaggio di pescatori che deve il suo nome alla Chiesa della Madonna della Lobra che lo sormonta. Ciò che salterà immediatamente all’occhio sono senza dubbio le variopinte abitazioni che lo caratterizzano e la gradinata che conduce direttamente al mare. Il luogo ideale per una prima pausa nel corso del nostro itinerario, per godere di una sensazionale vista sul Mediterraneo.

Abitato variopinto e piccole barche nel borgo marinaro di Marina della Lobra

Termini
Dopo essere risaliti a Massa Centro, il nostro itinerario di viaggio a Massa Lubrense ci conduce verso Termini. Passando per Marciano, sarà già possibile godere dei punti panoramici che si trovano lungo la strada. Le apposite aree di sosta, infatti, consentono di lanciare uno sguardo sull’isola di Capri, che risulta via via più vicina.
Ma le meraviglie non finiscono qui: giunti a Termini, raggiungendo il Monte di San Costanzo, sarà possibile bearsi del panorama che il punto più alto della penisola sorrentina offre. Lasciata l’auto nella pineta poco più giù della cima del monte, una breve passeggiata porta alla Cappella di San Costanzo dove ad attendervi ci sarà un panorama a 360 gradi sui golfi di Napoli e Salerno.

Punto panoramico sul Monte di San Costanzo

Marina del Cantone
Scesi da Termini, la tappa che consigliamo a seguire è Marina del Cantone, con le sue spiagge e la sua tradizione gastronomica. Al termine di questa prima fase mattutina del nostro viaggio, infatti, questo è il punto ideale per trovare ristoro. Sarà senz’altro piacevole concedersi un bagno tra le sue acque cristalline o un gustoso pranzo a base delle specialità del luogo, tra cui gli irrinunciabili spaghetti alla Nerano.

Una delle spiagge cristalline di Marina del Cantone

Sant’Agata sui Due Golfi
Ultima tappa, ma non per importanza, del nostro suggestivo itinerario è Sant’Agata sui Due Golfi. Il suo nome ci suggerisce qualcosa sulla sua posizione: è localizzata, infatti, proprio sulla collina al centro tra il golfo di Napoli e quello di Salerno. Da lì, un altro impressionante panorama, in località Deserto, vi lascerà a bocca aperta: il meraviglioso tramonto visibile dal Monastero di San Paolo al Deserto chiuderà questo viaggio al limite tra esperienza fisica e sensoriale.

Scorcio sulla chiesa di Santa Maria delle Grazie presso Sant'Agata sui due Golfi, ultima tappa consigliata dell'itinerario di viaggio a Massa Lubrense

Così si conclude il nostro itinerario di viaggio di un giorno a Massa Lubrense. Vi consigliamo, inoltre, di lasciarvi guidare e aiutare dalla nostra mappa interattiva per scoprire sempre di più sulle meraviglie di questo luogo.