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Costiera Amalfitana

Come visitare la Costiera Amalfitana da Massa Lubrense

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Visitare la Costiera Amalfitana da Massa Lubrense è semplice. Il territorio infatti offre la possibilità di noleggiare gommoni e barche o di partecipare alle escursioni organizzate da alcune compagnie e cooperative.

La Costiera Amalfitana, patrimonio dell’UNESCO, è una vera e propria terrazza sospesa tra il mar Tirreno e i monti Lattari che si affaccia sul golfo di Salerno. Le acque cristalline, le spiagge, le terrazze di agrumi, viti e olivi, così come le botteghe degli artigiani e i numerosi negozi di lusso, la rendono senz’altro una delle mete più apprezzate dai turisti provenienti da ogni parte del mondo. Questo tratto di costa ha un’estensione tale da includere 16 comuni meravigliosi: Positano, Ravello, Maiori, Minori, Amalfi, Atrani, Cava de’ Tirreni, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Praiano, Raito, Sant’Egidio del Monte Albino, Scala, Tramonti e Vietri sul Mare.

Le compagnie di charter

Sul territorio sono presenti diverse compagnie di charter per poter partecipare a escursioni condivise o private.

In genere, il tour in barca dura circa 8 ore e permette di godersi il mare della divina costa. Durante l’escursione, ci sono diverse soste che consentono di fare delle pause per nuotare nelle acque cristalline o per scattare qualche foto.

L’itinerario dell’escursione può variare a seconda del tour e dell’operatore turistico scelto, ma di solito include le principali attrazioni della costiera come le indimenticabili città di Positano ed Amalfi, il Fiordo di Furore, la Baia di Nerano, il fiordo di Crapolla e l’isola de li Galli, divenuta celebre per il mito di Ulisse e delle sirene, che sorge proprio tra i comuni di Praiano e Conca dei Marini, e la famosissima Grotta dello Smeraldo. Sono solitamente previste due soste con sbarco, una a Positano e una a Amalfi.

Le compagnie mettono a disposizione diversi servizi inclusi come ad esempio un equipaggiamento snorkeling, acqua e bibite e teli mare… insomma tutto ciò che serve per godersi una bella avventura!

Le escursioni in traghetto

Nel porticciolo di Marina Lobra, la cooperativa Marina della Lobra organizza dei tour condivisi, con la possibilità di sostare per qualche ora a Amalfi e Positano, per ammirare le principali cittadine della Costiera Amalfitana.

Partendo da Marina del Cantone, invece, la coop. Sant’Antonio offre quasi una possibilità simile. Anche in questo caso le escursioni condivise includono una sosta a Positano e una a Amalfi e permettono di partire alla scoperta delle tipiche bellezze della costa.

Le suddette cooperative, inoltre, offrono anche un servizio navetta (su richiesta al momento della prenotazione del tour) per poter raggiungere il punto di imbarco partendo dal proprio hotel o da tutte le frazioni di Massa Lubrense.

Noleggio di una barca o di un gommone

Sia a Marina Lobra che a Marina del Cantone è possibile, inoltre, noleggiare barche e gommoni con cui visitare in autonomia la Costiera.

Le modalità di noleggio possono variare in base alla compagnia scelta per cui si consiglia di contattarle direttamente per ottenere informazioni dettagliate sui costi, i requisiti di patente e le modalità di prenotazione.

Ad ogni modo, è importante informarsi presso le autorità locali o le compagnie di noleggio sulle regole specifiche dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. In questo modo, saranno tutelate le leggi di navigazione contribuendo alla conservazione di questa preziosa area marina.

Traghetti e aliscafi da Sorrento

Un’altro modo per visitare la Costiera amalfitana consiste nel prendere un traghetto o un aliscafo dal porto di Sorrento, Marina Piccola. Gli autobus che da Massa Lubrense vanno a Sorrento raggiungono le fermate Piazza Tasso e Stazione Circumvesuviana. Da qui ci vorrà giusto qualche minuto a piedi per poter raggiungere il porto da cui partono i diversi traghetti e aliscafi che vi condurranno alla scoperta della costiera.


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Chi erano i Saraceni

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di Silvia Cossu

Il termine Saraceni” nacque nell’Antichità per indicare gli Arabi del deserto. Più precisamente tra il IX e il X secolo, periodo in cui l’Europa subì incursioni da parte di vari popoli provenienti dalle coste del Mediterraneo. Chi erano i Saraceni dunque?

Storia

I Saraceni erano un popolo di religione musulmana proveniente dalla penisola Arabica, vivevano sulle coste meridionali e lungo le isole del Mediterraneo. A differenza di altri popoli, le loro incursioni avvenivano soprattutto via mare e proprio per questo motivo venivano definiti “pirati barbareschi”. Il loro obiettivo principale erano le navi, militari o civili, che solcavano il Mediterraneo provenienti da paesi europei, che attaccavano e derubavano a proprio esclusivo beneficio.

In particolare, gli abitanti di questo popolo erano stanziati nell’Africa del Nord e nella Spagna meridionale e fu proprio partendo da queste sedi che, tra il X e l’XI secolo, iniziarono a compiere varie incursioni verso le coste italiane e francesi.

Solitamente arrivavano sulle coste con le loro navi e devastavano interamente i villaggi e le campagne che incontravano, con il solo scopo di fare bottino. Una volta messo insieme ciò di cui erano alla ricerca tornavano indietro verso l’Africa e la Spagna. Proprio in questo periodo, per far fronte alle incursioni saracene, le coste italiane e francesi si dotarono di punti di vedetta da cui gli uomini osservavano il mare, per cercare di individuare possibili attacchi da parte dei saraceni e prendere le adeguate misure di difesa.

Le torri anticorsare

Chi erano i Saraceni

Quando gli attacchi sulle coste cominciarono a farsi sempre più intensi, nacquero le cosiddette torri di guardia, edificate per metter in guardia le popolazioni. Da ogni torre era possibile scrutare il mare e inviare segnali luminosi e di fumo per trasmettere un messaggio o richiedere soccorso. 

Nella costiera amalfitana e nella penisola sorrentina le torri sono innumerevoli, in particolare nel tratto di costa di circa 27 miglia compreso tra Vietri sul Mare e il Capo di Massa Lubrense.

I pirati saraceni infatti cominciarono ad attaccare le coste di quest’area durante il IX secolo e ancora con più ferocia nel 1500. L’invasione turca a Massa Lubrense e Sorrento del 1558 rimane tra le più cruente in tutta la storia di questa violenta popolazione.

Le sorti dei prigionieri

I corsari sbarcavano sulle spiagge e si spingevano verso l’interno per cercare villaggi da razziare e cristiani da catturare. La sorte dei cristiani caduti nelle mani dei saraceni era spaventosa. I prigionieri vivevano situazioni di completo avvilimento e frustrazione che spesso li conducevano a uno stato di follia. La cattura degli schiavi in Europa era molto selettiva: gli uomini catturati dovevano essere robusti e venivano utilizzati come rematori sulle navi, le donne e i bambini erano venduti come schiavi, mentre le ragazze più belle andavano ad aumentare gli harem dei principi arabi. Spesso la liberazione degli schiavi cristiani avveniva dietro il pagamento di un riscatto.


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Il percorso degustativo della Limoni in festa 2023

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L’8 e 9 luglio a Massa Lubrense, in occasione della Limoni in festa 2023, si terrà un interessantissimo percorso degustativo con un menù al limone da assaggiare tra le strade di Massa Centro.

Locandina della Limoni in festa 2023 a Massa Lubrense in cui avranno luogo spettacoli, passeggiate ed il percorso degustativo al limone

Per partecipare al percorso degustativo, è possibile acquistare i biglietti presso uno stand situato di fronte alla sede della Pro Loco Massa Lubrense. Il costo del biglietto è di 15 euro e più essere usato in entrambe le giornate, sabato 8 luglio e domenica 9 luglio. La vendita dei biglietti inizierà alle 18:30 e terminerà alle 22:00, mentre sarà possibile usufruirne dalle 19:00 alle 22:30.

I biglietti saranno composti da 11 tagliandi staccabili, ognuno dei quali rappresenterà un assaggio diverso. Per ricevere gli assaggi corrispondenti, sarà necessario recarsi presso gli esercizi commerciali indicati lungo il percorso degustativo.

Come si svolge il percorso degustativo

Il percorso degustativo si svolgerà come segue:

  • Ristorante Il Cantuccio – caciottina al limone;
  • Grace Kitchen Bar – arancini al limone;
  • La Terra delle Sirene – bicchiere di vino;
  • La Terra delle Sirene – formaggio al limone;
  • Macelleria Pane Aniello – polpettine al limone;
  • Ristorante La Primavera – risotto al limone;
  • Pizzeria Pulecenella – pizza al limone;
  • Bar Sport – limoncello;
  • Bar Millevoglie – delizia al limone;
  • Bar Di Sarno – gelato al limone;
  • Ladies Bar – granita al limone.
La delizia al limone, nel percorso degustativo al limone

Partecipando al percorso degustativo con il menù al limone, si avrà l’opportunità di attraversare tutto il centro di Massa. Durante il percorso, si possono visitare i mercatini di artigianato e prodotti tipici e i punti in cui sono allestite le esposizioni, immergendosi completamente nell’atmosfera festosa dell’evento.

Le esposizioni lungo il percorso tra le vie del centro saranno:

  • Ceramiche del Castello: esposizione di opere ceramiche;
  • RecuperArte: personale dell’artista Giovanni Parlato;
  • Palazzo Vespoli: “L’artigianato è Arte” a cura dell’UniTre;
  • Boutique La Terra delle Sirene: offerta speciale per il “Mermaidland tour”.
Creazioni di in ceramica a tema limoni

L’evento si inserisce nel contesto di “Omaggio alla bellezza”, una serie di eventi estivi promossi dall’amministrazione comunale di Massa Lubrense.

L’intrattenimento

Inoltre non mancherà l’intrattenimento, infatti entrambe le serate saranno allietate dagli spettacoli di grandi artisti quali i Foja, il gruppo musicale folk-rock italiano nato a Napoli che si esibirà nel concerto “Miracoli e Rivoluzioni” l’8 luglio alle ore 21.00, fondendo sonorità tradizionali napoletane con influenze contemporanee, e Paolo Caiazzo, il comico e cabarettista che il 9 luglio alle ore 21.00 si esibirà nello spettacolo “Eppure sorrido” in cui proporrà esilaranti sketch e monologhi.

Gli artisti della Limoni in festa 2023, il gruppo Foja e il comico Paolo Caiazzo

Per avere maggiori informazioni basta consultare il programma di entrambe le serate di un evento che appagherà non solo la vista con gli allestimenti a tema, il mercatino di artigianato e i prodotti tipici, ma anche le orecchie e il palato con un’esplosione di gusto, cultura locale e tradizione grazie al percorso degustativo al limone.

In conclusione vi aspettiamo a Massa Lubrense per celebrare insieme questo agrume, che con le sue proprietà benefiche, il suo colore e profumo fa parte del preziosissimo patrimonio della penisola sorrentina.


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Gli spettacoli della Limoni in festa 2023

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Ad allietare la 47ª edizione della ormai tradizionale manifestazione Limoni in festa quest’anno ci saranno il gruppo musicale partenopeo Foja e il comico Paolo Caiazzo.

A Largo Vescovado sabato 8 luglio, oltre all’apertura degli stand di specialità tipiche, di artigianato locale e un percorso degustativo il cui protagonista è il limone, ad animare la serata ci saranno i Foja, il gruppo musicale folk-rock italiano nato a Napoli che si esibirà nel concerto “Miracoli e Rivoluzioni”, il loro quarto album.

Le collaborazioni e i successi dei Foja

La band vanta collaborazioni con Clementino, Enzo Gragnaniello, Lorenzo Hengeller, Alejandro Romero, Davide Toffolo ed Alessio Sollo. Dodici anni di musica, tre album, live e performance di tutti i tipi, ricordiamo la loro famosissima rivisitazione di “Yes I Know My Way” di Pino Daniele in occasione della premiazione al “Dio di Napoli” Maradona.

La loro musica è fatta di tradizione, rock e cantautorato, puntano alle fusioni linguistiche e ai suoni latini, senza, però, mai dimenticare la tradizione napoletana.

“Miracoli e Rivoluzioni” è un concerto/spettacolo in due atti in cui i Foja affrontano temi legati alla sfera sentimentale e a questioni esistenziali e sociali miscelando tradizione e modernità musicale.

Dopo aver girato l’Italia per anni calcando palchi prestigiosi sempre sold-out come quello del Teatro di San Carlo, dell’Arena Flegrea, del Cortile della Reggia di Capodimonte, del Palazzo Reale e di Castel Sant’Elmo a Napoli davanti a un pubblico di oltre seimila persone, hanno ottenuto la candidatura per la miglior canzone originale sia al David di Donatello che ai Nastri d’Argento.

Da non perdere, quindi, la loro esibizione che animerà la serata dell’8 luglio alle ore 21.00 alla Limoni in festa di Massa Lubrense.

Il gruppo musicale folk-rock partenopeo Foja che animerà la serata dell'8 luglio della Limoni in festa

Il 9 luglio, invece, alle ore 21.00 alla Limoni in festa sarà la volta del comico e cabarettista Paolo Caiazzo, uno dei comici di punta e autore della trasmissione comica di Rai 2 Made in Sud.

I successi televisivi e teatrali di Paolo Caiazzo

Ha ideato personaggi molto noti come il giapponese ‘Ndò, Max Playstation e Tonino Cardamone e ha partecipato a trasmissioni televisive come Quelli che il calcio, Bulldozer, Zelig Off e Colorado Cafè Live.

È autore e interprete di opere teatrali di successo, tra cui Benvenuti in casa Esposito, scritta con Pino Imperatore e Alessandro Siani. Ha anche ricevuto il premio Massimo Troisi alla Carriera.

Con la sua ironia pungente, la sua brillantezza e il suo carisma, Caiazzo riesce sempre a conquistare il pubblico. Il suo immenso talento e la sua capacità di creare personaggi unici e indimenticabili lo hanno reso un’icona della comicità contemporanea.

Il comico e cabarettista Paolo Caiazzo che animerà la serata del 9 luglio della Limoni in festa

Caiazzo si esibirà nello spettacolo “Eppure sorrido” in cui proporrà sketch e monologhi con protagonisti i personaggi che l’attore ha diffuso sui suoi social nel periodo del lockdown.

Insomma, impossibile non dare un’occhiata al programma e perdersi le performance di questi grandi artisti, i meravigliosi allestimenti, il mercatino di artigianato e i prodotti tipici che inebrieranno le strade con i loro profumi agrumati.


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Le spiagge per famiglie a Massa Lubrense

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Massa Lubrense è una località famosa anche per le sue belle spiagge. In particolare, le due principali sono Marina del Cantone e Marina di Puolo, entrambe facilmente raggiungibili in auto e dotate di parcheggio. Queste spiagge per famiglie sono le più frequentate, proprio perché rappresentano la meta perfetta per chi viaggia con bambini.

Marina del Cantone

Marina del Cantone è una delle spiagge più estese della penisola e si affaccia sul golfo di Salerno. È caratterizzata dalla sua acqua limpida e dai suoi ciottoli bianchi, che attraggono i bambini e accendono la loro voglia di giocare.

È l’ideale per le famiglie che vogliono concedersi una giornata di relax e un bel bagno al mare con i propri piccoli, dato che l’acqua è poco profonda se non ci si allontana troppo dal bagnasciuga. I bambini possono divertirsi a fare snorkeling tra gli scogli, dove è possibile ammirare il maggior numero di pesciolini.

A Marina del Cantone, inoltre, è possibile noleggiare pedalò e canoe, da usare in autonomia per esplorare la baia oppure scegliendo tra le diverse escursioni in kayak proposte.

La spiaggia è in alcuni tratti ad accesso libero con la possibilità di noleggiare ombrelloni, lettini e sdraio, oppure si può optare per uno dei diversi stabilimenti balneari presenti.

Si può arrivare a Marina del Cantone anche in autobus, partendo da Sorrento, da Massa o da Sant’Agata sui due golfi.

Spiagge per famiglie a Massa Lubrense

Marina di Puolo

Il borgo marinaro di Puolo si trova a metà strada tra Sorrento e Massa Lubrense e segna l’inizio della costa lubrense.

Anche qui troviamo una spiaggia in ciottoli con diversi stabilimenti balneari e in aggiunta una spiaggetta libera con sabbia vulcanica, nota come “spiaggia del fico”. Anche a Puolo è possibile noleggiare pedalò e canoe.

Marina di Puolo è per molti versi simile a Marina del Cantone, ma si distingue per la vista suggestiva sul Vesuvio.

Gli autobus non raggiungono la spiaggia, ma c’è una fermata su Via Capo in corrispondenza con l’inizio della discesa per Marina di Puolo. Il tratto da percorrere a piedi è di circa 800 metri, abbastanza faticoso in salita.

Spiagge per famiglie a Massa Lubrense

Entrambe le spiagge sono perfette sia per i bambini che per gli adulti, anche grazie alla presenza di bar e ristoranti tipici dove assaggiare le prelibatezze della cucina locale, in particolare quella di mare.

La bellezza di queste spiagge per famiglie fa sì che l’affollamento sia molto elevato nei mesi di luglio e agosto e nei weekend estivi. Se possibile, consigliamo di visitarle a inizio settimana oppure nei mesi di giugno e settembre, quando sono sicuramente meno affollate.


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Che tipo di alloggio scegliere?

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Ecco 6 soluzioni per un soggiorno da sogno nel comune di Massa Lubrense. Scopriamo insieme il tipo di alloggio che fa al caso tuo!

Qualsiasi tipo di viaggio tu voglia organizzare e qualsiasi destinazione tu scelga, per il pernottamento Massa Lubrense avrà valide opzioni di alloggio adatte alle tue necessità. La lista delle di alternative che abbiamo stilato qui sotto, ti aiuterà a scegliere l’alloggio che meglio si adatta a te e alla tua prossima avventura.

Hotel

La prima opzione che ti proponiamo è la più classica e sicuramente anche la più comoda se si opta per un viaggio dedicato al relax. L’hotel è una soluzione perfetta per chi vuole godersi a pieno la sua vacanza usufruendo di tutti i servizi che questo mette a disposizione, senza impegni. È la scelta perfetta per brevi viaggi e/o singoli pernottamenti.

Soggiorno a Massa Lubrense

Agriturismo

Trascorrere il proprio soggiorno in un Agriturismo è l’ideale per chi vuole trascorrere un soggiorno all’insegna di genuinità e comfort. Questa opzione ti permetterà di vivere un soggiorno immerso nella cultura e nella tradizione del posto, assaporando i prodotti tipici e godendo degli incantevoli paesaggi del posto. Consigliabile per chi viaggia in coppia, in famiglia o con un gruppo di amici.

Bed and breakfast

Se siete in zona per una fuga romantica, un breve viaggio di lavoro o semplicemente volete godervi il vostro soggiorno mangiando fuori e spendendo la maggior parte del tempo all’aperto, un B&B potrebbe fare al caso vostro. Le strutture di Massa Lubrense sono dotate di tutti i servizi necessari, stanze con bagno privato e prima colazione sempre compresa nel prezzo del pernottamento.

Case vacanze

Se volete sentirvi come se foste a casa vostra, le case vacanze vi permetteranno di farlo in completa privacy e autonomia. Le case vacanze non sono altro che immobili privati ​​completamente arredati i cui prezzi variano a seconda del fatto che si opti per soluzioni semplici ed economiche o strutture di lusso e grandi dimensioni. Sarà conveniente scegliere questa soluzione se si viaggia in gruppo o in famiglia con bambini, neonati e/o amici a quattro zampe.

Soggiorno a Massa Lubrense

Affittacamere

Per chi ama l’indipendenza e ha bisogno di un alloggio per poche notti, invece, l’affittacamere potrebbe essere la giusta soluzione. La struttura mette a vostra disposizione gli stessi servizi di una camera d’hotel ma in questo caso si parla di stanze ammobiliate in un appartamento o in una casa di proprietà. Ogni affittacamere è a sé e può decidere se offrire o meno servizi aggiuntivi ai propri ospiti.

Campeggi

Unicamente per gli amanti della natura e soprattutto dei viaggi all’avventura è il campeggio. Dormire in mezzo alla natura, sentire il canto degli uccelli e ascoltare il rumore del mare potrebbe essere un’esperienza indimenticabile se sceglierete questa sistemazione. Si addice anche ai bambini che saranno entusiasti di dormire in tenda o sotto le stelle. Si tratta di una soluzione originale, perfetta per spezzare la solita routine del viaggio fuori città.

Soggiorno a Massa Lubrense

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Racconti per Ricominciare

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Torna “Racconti per Ricominciare” il Green Festival di Teatro al Tramonto nei Tesori della Campania. Ti aspettiamo dal 1 al 4 Giugno alle ore 18:45 presso Palazzo Vespoli a Massa Lubrense.


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Le spiagge nascoste di Massa Lubrense

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La costiera sorrentina con le sue splendide spiagge e mari cristallini è una delle mete più ambite dai turisti in Italia. Alcune di queste spiagge però, in particolare nel territorio di Massa Lubrense, rimangono un gioiello ammirato da pochi. Si tratta di spiagge isolate, scarsamente accessibili o difficili da raggiungere ma che sono in grado di regalare un’esperienza da sogno. Andiamo alla scoperta di tre di queste spiagge segrete e incontaminate.

Fiordo di Crapolla

Crapolla si raggiunge a piedi dalla frazione di Torca, attraverso un affascinante ma impegnativo percorso in cui 700 gradini di pietra conducono alla spiaggetta. Ogni 50 gradini vi è una piastrella in ceramica che indica la numerazione progressiva.

Lungo il percorso che porta all’insenatura si trova la piccola Cappella di San Pietro, aperta alle visite di tutti, dove ogni 29 Giugno i fedeli si recano in pellegrinaggio da Torca per celebrare la Santa Messa. Secondo la tradizione, San Pietro sbarcò a Crapolla nel suo viaggio verso Roma per cristianizzare la Penisola Sorrentina.

La piccola spiaggia, tutta in ciottoli, si trova in una stretta insenatura ed è protetta da un’alta scogliera che la mantiene all’ombra per buona parte della giornata.

Baia di Ieranto

Baia di Ieranto

La Baia di Ieranto si trova all’estremità della penisola sorrentina, proprio davanti ai faraglioni di Capri. Per raggiungerla si parte da Nerano, un antico borgo di pescatori. Il sentiero è ben segnalato e inizia nei pressi della piazzetta del paese. La parte finale del sentiero è costituita dalla “scala dei minatori”, usata per raggiungere la piccola spiaggia con vista su Capri.

Il percorso è abbastanza faticoso ma la vista mozzafiato e la tranquillità del paesaggio, situato in piena area protetta, ripagano la fatica. Durante le ore del giorno la spiaggia è esposta al sole senza alcun riparo, è quindi consigliabile partire attrezzati. È proprio l’ideale per chi ama avventurarsi e godersi una giornata di mare, tuffandosi in una delle acque più pulite della penisola.

Cala di Mitigliano

Un’altra delle spiagge nascoste di Massa Lubrense è la Cala di Mitigliano, luogo di pace e tranquillità caratterizzato dalle sue acque cristalline. La spiaggia, prevalentemente in roccia, è racchiusa da alte pareti a picco sul mare. Il sentiero si dirama da quello per Punta Campanella. È un po’ scomodo ma non così faticoso, se affrontato con il giusto equipaggiamento.

La spiaggia è soleggiata e il rumore delle onde che si scagliano contro la roccia rende l’atmosfera piacevole e rilassante.

Non solo la spiaggia ma anche l’incredibile vista sull’isola di Capri sono uno dei motivi per cui tutti dovrebbero visitare la fantastica Cala di Mitigliano il cui mare, quando è calmo, concede la possibilità di praticare snorkeling e ammirare la sua bellezza sottomarina. Il paesaggio in cui è situata la cala e il suo sentiero che si percorre fra piante e arbusti tipici della macchia mediterranea la rende una delle spiagge più belle del territorio di Massa Lubrense insieme alla Baia di Ieranto.

Area marina protetta Punta Campanella

Tra i comuni italiani ai quali è stata riconfermata la Bandiera Blu, il riconoscimento della FEE per il 2022, c’è Massa Lubrense, che l’ha ottenuto per 15 anni consecutivi (2008-2022). Questo riconoscimento è dovuto anche alle meravigliose spiagge nascoste di Massa Lubrense e alla qualità delle loro acque di balneazione. Inoltre, sono premiati anche il rispetto dei criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio, la manutenzione della fascia costiera e l’efficienza dei servizi.


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Gli Osci: l’antico popolo di Massa Lubrense

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di Rosario Sisto

Più di un antico popolo ha reso Massa Lubrense la propria dimora nel corso dei secoli, proprio come nel resto della penisola italiana: gli antichi Romani, i Greci, i Longobardi e molti altri. La storia del nostro territorio è sicuramente ricca.

Tuttavia, tra i tanti popoli che hanno messo piede in queste terre ce n’è uno che li precede tutti, e della cui passata presenza nel territorio abbiamo testimonianza grazie a un’iscrizione ritrovata a Punta Campanella: gli Osci.

L’antico popolo italico degli Osci

Gli Osci erano un’antica popolazione italica, ovvero, detto in poche parole, uno di quei popoli che si trovavano già stanziati nell’antica penisola italiana ben prima dell’arrivo dei Greci o delle conquiste romane. Le loro origini sono sfortunatamente incerte ancora oggi, data la relativa scarsità di reperti archeologici. Diversi autori hanno ognuno dato delle proprie ipotesi a riguardo.

Secondo alcuni storici, questo popolo risultò dall’assimilazione da parte di popoli sannitici degli Opici, un altro popolo italico, situato nell’Opicia, un antico territorio che apparentemente comprendeva gran parte dell’attuale Campania.

Secondo altri, il nome “Osci” non è altro che un secondo nome con cui gli Opici stessi finirono per essere conosciuti.

Ciò che sappiamo con abbastanza certezza è che questo popolo, in realtà suddiviso in varie tribù com’era spesso il caso di molti popoli italici, probabilmente entrò in contatto con gli antichi Greci e, ovviamente, i Romani. Questi ultimi finirono per “romanizzare” il popolo, com’era loro usanza, distruggendone le caratteristiche culturali e sostituendole con elementi della cultura romana.

L’osco: una lingua speciale

Osci, antico popolo di Massa Lubrense
Alfabeto osco con traslitterazione

Forse l’elemento più caratterizzante degli Osci era la loro lingua, l’osco.

Si tratta di una lingua di origine indoeuropea appartenente al ceppo osco-umbro la cui estensione geografica nella penisola fu particolarmente ampia, ricoprendo praticamente tutto il meridione.

La lingua si parlava dal VI-V secolo a.C. circa fino alla romanizzazione del popolo nel I secolo a.C., che vide come conseguenza la sostituzione dell’osco con il latino.

Ciò che rende l’osco una lingua alquanto speciale nel contesto delle lingue italiche antiche è che si scriveva in almeno 3 alfabeti diversi: possedeva naturalmente un alfabeto proprio, composto da un numero compreso tra 19 e 23 lettere, secondo gli studiosi, ma è stata anche trovata della documentazione osca scritta in alfabeto latino e greco.

La cultura e la società degli Osci

A giudicare da ciò che possiamo discernere dai pochi reperti che ci restano, gli Osci erano un popolo che basava la propria sussistenza prevalentemente sull’agricoltura e l’allevamento del bestiame, in particolare di bufali, da cui è possibile che derivi l’attuale usanza campana di allevare questi gli animali.

La famiglia era l’elemento cardine della loro struttura sociale, la quale era generalmente patriarcale. Per secoli la società osca non vide l’esistenza di schiavi, i quali però furono introdotti a seguito dell’entrata in contatto con i Greci.

Per quanto riguarda la loro religione, pare che gli Osci, come molti altri popoli preromani, venerassero divinità legate agli elementi naturali, come il Sole e la Terra, e che tra loro fosse diffuso il culto della Mater Matuta.

Fu proprio la cultura osca a creare un importante genere di rappresentazione teatrale: la commedia Atellana. Questo genere teatrale deve il proprio nome alla città campana di Atella, una delle antiche città degli Osci. Consisteva principalmente nella rappresentazione, solitamente improvvisata, di scene dal tono popolare e farsesco, stravagante, dove si vedevano interagire personaggi tipici, come ad esempio il servo, il padrone, il vecchio stolto, il mangione e molti altri ancora. Ciascuno di questi tipi era caratterizzato da una specifica maschera dall’aspetto grottesco. Questo genere fu molto popolare nell’antichità, anche tra i Romani, ed è ancora oggi la principale, nonché più grande, testimonianza della cultura osca di cui siamo a conoscenza.

Ammirare la storia dell’antico popolo di Massa Lubrense

Sfortunatamente sappiamo ancora relativamente poco sugli Osci in quanto possiamo basarci solo sui pochi ritrovamenti archeologici cosparsi per il territorio campano. Massa Lubrense, con i propri reperti appartenenti a questa antica popolazione, potrà quindi risultare una meta alquanto interessante per chiunque desideri sapere di più riguardo la storia degli Osci, nonché quella di altri popoli italici le cui tracce sono ancora presenti sul territorio. Pertanto incoraggiamo tutti voi, che siate veri e propri studiosi di storia antica o semplicemente curiosi di conoscere il passato delle nostre terre, a venire qui da noi ad ammirare con i vostri stessi occhi ciò che rimane delle nostre antiche origini!


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Miti e leggende su Massa Lubrense

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di Miriam Russo

Il territorio di Massa Lubrense, oltre che denso di bellezze naturali, è avvolto nella magia e nel mistero, avendo fatto da sfondo a numerosi miti e leggende. Si tratta di episodi di portata storica che hanno segnato la cultura europea. In pochi, però, sanno che tali storie mitiche si sono svolte proprio in questo territorio. Per questo motivo, abbiamo selezionato per voi alcuni dei più famosi e curiosi miti e leggende su Massa Lubrense.

Il mito delle sirene

Tra i miti più celebri ritroviamo quello delle sirene. Sono figure molto particolari, ampiamente presenti nell’immaginario collettivo e culturale della Grecia, come dimostra la stessa Odissea di Omero. Proprio in questa narrazione, infatti, ritroviamo queste creature dall’aspetto mitico – metà donna e metà uccello o pesce – dal carattere ammaliatore e ingannatore.
Secondo il mito, le sirene omeriche vivevano in corrispondenza degli attuali isolotti Li Galli, che gli antichi chiamavano Sirenuse – toponimo derivante proprio da esse. Da qui le sirene tentavano i marinai con i loro canti: ammaliati dalle loro voci, questi uomini si avvicinavano pericolosamente alle coste rocciose infrangendosi contro queste ultime con le proprie navi. Una volta annegati, le sirene ne divoravano i corpi.
Anche Ulisse era un marinaio che, di ritorno a Itaca, si trovò ad attraversare questa zona. Egli, però, conosceva bene le doti ammaliatrici di queste creature, quindi ordinò ai suoi uomini di legarlo e di tapparsi le orecchie con della cera. La leggenda narra che le sirene, frustrate e deluse dal proprio fallimento, si siano gettate in mare lasciandosi morire e trasportare dalle onde.

Miti e leggende su Massa Lubrense: le sirene omeriche
Isolotti Li Galli
Isolotti Li Galli, ambientazione del mito delle sirene

Il Vervece

“O’ Revece”, ovvero il Vervece, è un piccolo e caratteristico scoglio di Massa Lubrense che sorge tra le acque di Marina della Lobra. Esso fa da sfondo alla storia di due pittori: Carlo Amalfi e il suo falso amico, Luigi Blower. Quest’ultimo arrecò al povero Carlo una serie di infinite cattiverie, tra cui addirittura un’ingiusta condanna a un anno di carcerazione. Carlo decise, dunque, di vendicarsi: un giorno, sapendo che ci sarebbe stata una burrasca, invitò l’amico Luigi a fare un giro in barca, ben consapevole della sua incapacità di nuotare. La tempesta arrivò e Luigi, in preda al panico e alle lacrime, chiese a Carlo di farlo sbarcare dovunque fosse possibile. Fu allora che Carlo accostò al Vervece, fece salire l’amico sullo scoglio e lo abbandonò lì, urlandogli che fosse tempo per lui di riflettere su tutto il male che gli aveva causato. Tornato al Vervece il mattino seguente, però, si accorse che di Luigi non ci fosse più traccia, quindi si ritrovò con il rimorso di averne causato la morte. Visse con questa colpa fino a quando, sentendo che fosse giunta la sua ora, chiamò un frate del convento dei Cappuccini per confessarsi. Rivelato il delitto che per tutta la vita l’aveva tormentato, Carlo scoprì che il frate era proprio il suo amico Luigi Blower, il quale, il giorno dell’accaduto, era stato salvato da una barca di procidani. Egli aveva imparato la lezione, avendo deciso di ritirarsi in convento per espiare i suoi peccati. A questo punto Carlo poté morire sollevato dalla pena che lo aveva finora angustiato.

Il Vervece
Il Vervece

Le Janare di “Prete Janche”

Un’altra misteriosa leggenda riguardante Massa Lubrense, e in particolare la località di Prete Janche, è quella delle janare. Secondo l’immaginario popolare, la janara è un mostro femminile, capace di volare, che agisce di notte ed è presente soprattutto nella zona di Nerano.
Anticamente, nel periodo che va da settembre a novembre, i cacciatori di quaglie si recavano a Prete Janche, una località del territorio molto favorevole per la caccia di questi volatili, soprattutto durante la notte. La leggenda narra che proprio questo luogo fosse, però, anche il raduno delle janare. Di fatti, i cacciatori si trovavano ad assistere a strani fenomeni: nella notte, anche quando c’era bel tempo, si creavano dei vortici d’aria seguiti da fischi. Secondo alcune testimonianze, in alcune occasioni apparivano anche dei grossi e imprendibili volatili e si udivano strani canti e urla. Tutti questi eventi facevano fuggire a gambe levate – e mai più ritornare – chiunque avesse soltanto provato ad avvicinarsi a quella zona.

La campana di Punta Campanella

Durante la devastante invasione turca del 1558 a Massa Lubrense e Sorrento, i saraceni saccheggiarono la chiesa di Sant’Antonino Abate, protettore di Sorrento. Tra i vari oggetti preziosi rubati al suo interno, c’era anche la campana in bronzo. Quando la flotta lasciò Sorrento, però, nei pressi di Punta Campanella, una forza misteriosa bloccò la nave che trasportava la campana, impedendogli di proseguire. I pirati turchi cominciarono a gettare in mare alcuni dei beni saccheggiati nel tentativo di ripartire, ma solo quando si liberarono della campana riuscirono nel proprio intento. Da allora, secondo la leggenda, il 14 febbraio di ogni anno – giorno in cui si festeggia il Santo Patrono – si sente il suono della campana di Punta Campanella provenire dal fondo del mare.

Punta Campanella
Punta Campanella

Queste sono solo alcune delle fantastiche storie e leggende che riguardano Massa Lubrense. Un’occasione in più per lasciarsi guidare e trasportare alla scoperta delle mille sfaccettature che compongono questo magico territorio.