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Interpretazione musico-teatrale itinerante “‘O Paese Mio”

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Comincia nello scenario incantevole della Baia di Puolo il racconto itinerante del libro “‘O paese mio” di Francesco Saverio Mollo eseguito dai New Wind Ensemble e targato Pro Loco Massa Lubrense, con il patrocinio e il contributo del comune di Massa Lubrense.

Il progetto, nato da un’idea della Pro Loco, in occasione dei sessanta anni di vita dell’associazione, prevede sei incontri nei posti più belli di Massa Lubrense per raccontare, tra musica, teatro e assaggi della tradizione, i 12 canti di cui è composto il libro.

Prenderà così vita la Storia di Massa Lubrense nel senso più pieno del termine.
Il libro, edito per la prima volta dalla Pro Loco nel 1969, e di cui a breve sarà pubblicata la terza riedizione, racconta in maniera egregia storia, leggende e tradizioni del nostro territorio; dall’incontro di Ulisse con le Sirene ai tempi della rotabilizzazione del territorio. Il tutto in dialetto napoletano.

“Il libro – ci dice il presidente Pro Loco Teresa Pappalardo – è quanto di più bello scritto sul nostro territorio. Leggerlo oppure viverlo a 360 gradi con un’esperienza del genere è cogliere appieno l’anima del nostro paese. I New Wind hanno costruito ogni appuntamento sin nei minimi particolari, dalla scelta dei luoghi, che ogni volta si incastrano ai canti di Don Saverio, ai tempi di alternanza tra i canti, eseguiti con metodo teatrale, e le canzoni che di volta in volta si alterneranno tra classica, folkloristica, e napoletana; hanno addirittura pensato ad una pausa tra il recitato ed il cantato dove interagire con il pubblico e offrire assaggi della nostra tradizione culinaria. Tranne a Puolo, dove i ristoratori del luogo: La Tavernetta, Capuozzo, San Rafhael, Don Vito e Kontatto, hanno risposto in maniera entusiasta al nostro appello, costruendo un menù specifico che rispecchi al meglio la cucina Massese.

Sarà senz’altro una serata ricca di sentimenti e di emozioni. Proprio stamattina, tra gli altri, ho contattato il pittore Vincenzo Stinga, autore dei disegni originali del libro, per invitarlo ad essere dei nostri. Sarà un modo per ringraziare Don Saverio Mollo e Teresa Morvillo di tutto ciò che di bello hanno fatto per la nostra “patria piccirella”.


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Processioni del Venerdì Santo – Pasqua a Massa Lubrense

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Sono due le processioni del Venerdì Santo che si svolgono a Massa Lubrense ogni anno: quella dell’Arciconfraternita della Morte e Orazione di Massa Centro e quella della Confraternita San Filippo Neri di Torca.

Anche nel 2022, per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19, non si svolgeranno le tradizionali processioni del Venerdì Santo.

Arciconfraternita della Morte e Orazione – Massa Centro

Venerdì Santo, ore 20:30
Percorso: Chiesa S. Maria delle Grazie, Largo Vescovado, Via Palma, Via Roma, Via Rivo a Casa, Via IV Novembre, Piazza Marconi, Via Rachione, Via Mortella, Rotabile Massa Turro. Viale Filangieri, Largo Vescovado,Via Mortella, Rotabile Massa Turro, Viale Filangieri, Largo Vescovado, Chiesa S. Maria delle Grazie.

La processione del Cristo morto, che si snoda ogni Venerdì Santo per le strade di Massa Lubrense, è una rappresentazione drammatica e simbolica della passione e morte di Cristo, avente valore cartartico. A diretta filiazione di consimili rappresentazioni medievali, arricchite e integrate da quel gusto del teatrale che gli Spagnoli portarono nella nostra tradizione religiosa pasquale e che si evidenziò in particolar modo nell’esibizione degli strumenti legati alla passione di Cristo.

Furono i Gesuiti a dare maggior impulso alla pia pratica della processione del Cristo morto, eppure, pur avendo la città di Massa Lubrense un grande e potente Collegio di tale ordine, nessun cenno, nessuna descrizione del corteo pare essere rimasta.

Dall’avv. Cuomo, storico emerito della nostra realtà locale, apprendiamo che “verso il 1910-12 si iniziò ad organizzare, anche a Massa Lubrense, la Processione del Cristo Morto (essendo stata acquistata la statua da parte dell’amministrazione laica della stessa Chiesa Cattedrale), ma vi partecipava la Confraternita del Rosario dell’Annunziata, con il proprio abito usato per i funerali dei confratelli (camice bianco, mozzette nere e cappuccio bianco). Ma con l’andare del tempo questa Processione andò, pian piano, degradando, fin quando, nel 1971 si è rinnovata la tradizione – con abiti tutti neri – innovandone percorso ed arredi”.

Dal 1995 la processione non è più organizzata dalla parrocchia ex Cattedrale di S. Maria delle Grazie, ma dalla rinata Arciconfraternita Morte ed Orazione. Essa parte dalla ex Cattedrale subito dopo il tramonto, alla luce delle sole torce, in ordine e silenzio rigorosi.

Confraternita San Filippo Neri – Torca

Venerdì Santo, ore 20:00
Percorso: Chiesa Parrocchiale San Tommaso Apostolo, Piazza San Tommaso Apostolo, via Botteghe di Sopra, via Torricella, Via Croce, Via Reola, via Regina Margherita (fino al bivio con Acquara), ritorno lungo via Regina Margherita, via Reola, Doppio Corso, Via Deserto, Piazza Sant’Agata, Corso Sant’Agata, Via Croce, Via Torricella, Piazza San Tommaso Apostolo, Chiesa Parrocchiale San Tommaso Apostolo.

È la Confraternita di S. Filippo Neri, della piccola frazione di Torca, che organizza una processione nella Settimana Santa, e propriamente il Venerdì Santo sera. Questa iniziativa si deve al vecchio parroco Mollo che la promosse favorendola con una statua del Cristo Morto in cartapesta. L’usura del tempo (forse anche un po’ di trascuratezza) suggerì di sostituire quella statua con un’altra in legno, che Don Mario Cafiero, in tempi recenti, realizzò con il contributo del popolo torchese.

Come tutti gli altri riti similari la processione inizia verso l’imbrunire e presenta anch’essa delle differenze: è aperta dai «fanciulli cattolici» della parrocchia con il loro «gagliardetto», seguiti dalle Associazioni di Azione Cattolica (giovani e donne) e, poi, dalla Confraternita in saio nero. Sono i confratelli che recano in processione i «martìri» ed i «lampioni».

La parte finale della processione è composta da un gruppo di fanciulli che portano sulle spalle la «croce», dalla statua del Cristo Morto (adornata di luci e fiori), dalla banda musicale, da un coro di ragazzi e giovani e, infine, dalla venerata statua della Addolorata (anch’essa adornata di fiori e luci), seguita da un folto gruppo di donne in preghiere.

Questa processione della Confraternita di S. Filippo Neri ha il coro che canta l’inno «Al Calvario», nello stesso testo della Confraternita del Crocifisso di Meta, che così inizia:

Del Calvario sull’erta pendice
Il Dator della vita s’immola
Col suo sangue dell’Uomo infelice
Ei cancella la colpa fatal
A raccogliere l’estrema parola
Del Suo figlio morente una madre
Resta immota tra barbare squadre
Come vinta da colpo fatal.

La processione raggiunge le confinanti parrocchie di Pastena e di S. Agata, nelle cui chiese, fra devote masse di folla, il parroco svolge un appropriato discorso, rientrando poi a Torca ove, fra la commozione generale, i partecipanti e il popolo baciano il manto della Madonna e la statua del Cristo Morto, a conclusione del loro rito penitenziale e quale auspicio per la festa della Pasqua di Resurrezione.

processioni del Venerdì Santo