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Pronto il programma degli eventi natalizi a Massa Lubrense: una festa per tutti

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Il Comune e le associazioni di Massa Lubrense hanno preparato un ricco programma di eventi natalizi per intrattenere e coinvolgere la comunità locale e i visitatori. Dai tradizionali mercatini di Natale alle esibizioni musicali e teatrali, c’è qualcosa per tutti in questa festa che si svolgerà dall’8 dicembre al 7 gennaio.

Accensione luminarie e concerto in Piazza Vescovado: 8 dicembre


L’8 dicembre, Piazza Vescovado si illuminerà con una suggestiva accensione delle luminarie alle 19.30. Seguirà un concerto emozionante nell’Antica Cattedrale di Massa Lubrense, intitolato “Ninna nanna a Maria”, con la partecipazione di talentuosi artisti, curato dall’Assessorato Turismo ed Eventi del Comune di Massa Lubrense.

Mercatini di Natale in Piazza San Pietro Apostolo a Monticchio: 8-12 dicembre


L’atmosfera natalizia prenderà vita con i Mercatini di Natale in Piazza San Pietro Apostolo a Monticchio, organizzati con cura dall’Associazione Carpe Diem e Made with Love. Con date che vanno dal 8 al 12 dicembre, i mercatini saranno aperti in diverse fasce orarie, offrendo a residenti e visitatori l’opportunità di immergersi nell’atmosfera festosa e di trovare regali unici.

Burraco e tombola e “Natale al Borgo”: 16 e 17 dicembre


La serata di burraco e la tombolata nella piazza di Monticchio, organizzate dall’Associazione Carpe Diem, saranno un momento di divertimento e socializzazione. Nel frattempo, il borgo di Schiazzano si anima con lo spettacolo “Natale al borgo“, offrendo spettacoli, mercatini natalizi, pizza fritta, cioccolata calda e altre delizie.

“Le Fiabe del Natale” e visita di Babbo Natale nelle scuole


Il 18 e il 19 dicembre, Babbo Natale porterà con sé il fascino delle fiabe natalizie presso l’Istituto Comprensivo Bozzaotra e l’Istituto Comprensivo Pulcarelli Pastena.

Eventi per tutta la famiglia: 21-26 dicembre


Il periodo dal 21 al 26 dicembre sarà dedicato a eventi per tutta la famiglia. Nel pomeriggio del 21 dicembre le “Christmas Majorette” sfileranno in musica sul Corso di Sant’Agata. Il “Monticchio Christmas Village” il 23 dicembre offrirà spettacoli e animazione per bambini. Il 23 dicembre sera, nell’incantevole cornice dell’Antica Cattedrale di Massa Lubrense, si terrà il Concerto di Natale “Natale Napoletano” con la straordinaria partecipazione di Lina Sastri. Il 25 dicembre, in occasione di Natale, si terrà “That’s Napoli Live Show Christmas Edition” con Carlo Morelli. La giornata del 26 dicembre vedrà la 43° edizione della Marcialonga e l’inaugurazione del Presepe Vivente nei locali del monastero di Monticchio (26, 27, 29, 30 dicembre e 1, 3, 5, 6 gennaio).

“Il Magico Libro del Natale”: 28 dicembre


Il 28 dicembre, nei giardini vicino alla Pro Loco Massa Lubrense, i Barattoli Cosmici presenteranno “Il Magico Libro del Natale”: un’entusiasmante lettura animata seguita da un coinvolgente laboratorio creativo.

Concerti e spettacoli per concludere il 2023 e iniziare il 2024


Il 30 dicembre, un concerto intitolato “Natale in tutto il mondo” si terrà nella Chiesa della Madonna della Salute, a San Francesco, alle 18.30. Per il Capodanno, il 31 dicembre, ci saranno il “Concertone di Capodanno” nella Piazza di Sant’Agata dalle 13.00 alle 16.00, seguito dalla “Canzone de lo Capo d’Anno” con partenza da Corso Sant’Agata, all’incrocio con Via Torricella.

Eventi post-natalizi e spettacoli teatrali: 1-7 gennaio


Anche dopo Natale, l’entusiasmo continuerà con eventi come la Passeggiata a Jeranto, con eventuale tuffo augurale, il 1° gennaio e lo spettacolo teatrale musicale “Donne che in… cantano” il 2 gennaio.

La Befana nelle Piazze: 6 gennaio


Il 6 gennaio ci si prepara a festeggiare l’Epifania con un evento speciale: “La Befana nelle Piazze“. Organizzato con cura dalla Pro Loco Due Golfi, l’iniziativa porterà la tradizione della Befana in diverse frazioni del comune, regalando sorrisi, allegria e dolciumi ai bambini.

Commedia “Madame Quatte Solde”


Infine, un tocco di commedia con la presentazione di “Madame Quatte Solde” nei giorni dal 25 dicembre al 7 gennaio presso l’Auditorium del Capo di Sorrento alle 19.30, offrendo momenti di risate e intrattenimento per chiunque partecipi.

Massa Lubrense è pronta a regalare un’esperienza natalizia indimenticabile, combinando tradizione, divertimento e cultura in un unico pacchetto festoso di eventi natalizi per chiunque decida di partecipare.

Eventi natalizi a Massa Lubrense 2023

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Tra sirene e tramonti: nel cuore di Termini

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Il borgo di Termini, dal passato affascinante, passa dall’essere una colonia greca a una destinazione turistica.

Si inscrive oggi tra le mete più ambite dai viaggiatori in cerca di una vacanza all’insegna del relax, tra luoghi incantevoli percorribili soprattutto tramite itinerari di hiking.

Termini costituisce l’estremità occidentale della penisola sorrentina, un sottile lembo di terra montuosa che si protende verso ovest nel mare. Questo luogo è impregnato di miti e leggende legate al mare e alle montagne, con terrazzamenti coltivati, agrumeti e uliveti che si affacciano sullo splendido azzurro. Le scogliere selvagge precipitano nel mare animato dalle correnti che si intrecciano a Punta Campanella, proprio di fronte all’isola di Capri.

La chiesa di Santa Croce

La Chiesa di Santa Croce a Termini, è un luogo di culto che risale a tempi antichi, testimoniando la ricca storia religiosa della zona. Questa chiesa, dedicata alla Santa Croce, si erge con sobrietà nella piazzetta del borgo e rappresenta un importante punto di riferimento spirituale per la comunità locale.

Monte San Costanzo a Termini

Poco prima che la penisola calcarea si tuffi nelle acque blu, si erge il Monte San Costanzo, la vetta più alta di Massa Lubrense. La collina si innalza di circa 500 metri sul livello del mare e vanta per ciascun lato paesaggi assolutamente mozzafiato: sulla Baia di Ieranto, sulla cala di Mitigliano, sul golfo di Napoli e quello di Salerno, e sull’isola di Capri.

Il sentiero che porta al Monte San Costanzo parte proprio nel cuore di Termini, in piazza Santa Croce, e fa parte anche del più lungo Sentiero di Athena.

Sul punto più alto del promontorio si erge la Cappella di San Costanzo. È una piccola chiesa risalente alla seconda metà del XVI secolo che conferisce alla zona circostante un’atmosfera quasi mistica. Per la gran parte del tempo la chiesa è chiusa al pubblico, ma ogni anno il 14 maggio centinaia di fedeli si riuniscono per la processione verso il Monte San Costanzo, dove si celebra la Santa Messa in onore del Santo.

Cappella di San Costanzo a Termini
La Cappella di San Costanzo

Punta Campanella

Punta Campanella è l’estremità della penisola, posta di fronte Capri e che divide il Golfo di Napoli da quello di Salerno. Si raggiunge a piedi tramite un sentiero di circa tre chilometri che parte dalla piazza di Termini. Lungo il tragitto è possibile scorgere elementi che narrano storie di epoche passate, come i resti di una villa romana e due delle torri di avvistamento difensive che sorgono lungo la costa lubrense.

Veduta da Termini

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Turismo religioso a Massa Lubrense

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di Eleonora Aiello

Intervista a Romina Amitrano

Cosa si intende per turismo religioso?

Il turismo religioso rientra nella categoria di turismo culturale ed è una forma di turismo che riguarda luoghi famosi dal punto di vista religioso e culturale.

Anche culturale perché la maggior parte dei monumenti religiosi in Italia ha al suo interno meravigliose opere d’arte.

Che differenza c’è tra turismo religioso e pellegrinaggio?

Il pellegrinaggio differisce dal turismo religioso perché la sua motivazione principale è la fede; si parte per una ricerca spirituale, una sorta di meditazione, di penitenza o di voto.

Il pellegrinaggio medievale è la prima forma di turismo e comprendeva lunghi cammini, come ad esempio il Cammino di Santiago o la Via Francigena che dalla Francia conduce a Roma. Lungo tali percorsi, gli enti religiosi davano la possibilità ai pellegrini di riposare all’interno dei monasteri o conventi, a patto che questi ultimi fossero riconoscibili. Chi faceva il cammino di Santiago indossava una collana con un guscio di capasanta che fungeva da cucchiaio, un bastone e un cappello largo che lo proteggeva dalla pioggia e dal sole.

Il pellegrinaggio è qualcosa che parte dalla fede, dalla meditazione e non guarda alla bellezza del posto, a differenza del turismo religioso.

Turismo religioso a Massa Lubrense

Quali sono le principali attrattive turistiche religiose a Massa Lubrense?

A Massa Lubrense, con il progetto Museo Diffuso, abbiamo creato dei percorsi da fare sia a piedi sia utilizzando i mezzi pubblici o la propria auto. Chi viene a Massa Lubrense ed è appassionato di camminate, può intraprendere questi itinerari liberamente e in autonomia grazie a mappe interattive.

I punti più importanti da visitare a Massa Lubrense sono:

  • Ex Cattedrale Santa Maria delle Grazie: è situata nel cuore della panoramica piazza di Massa Centro. Costruita nel 1512, è stata sede vescovile fino al 1818, quando la diocesi venne incorporata all’Arcidiocesi di Sorrento. L’attuale struttura dell’edificio e dell’annesso palazzo vescovile è settecentesca e presenta all’interno un bellissimo pavimento maiolicato, opera del maestro reggiolaro napoletano Ignazio Chiaiese. L’antica cattedrale conserva una reliquia di San Cataldo, il santo patrono di Massa Lubrense.
  • Santuario dedicato alla Madonna della Lobra: edificato nel 1564, sorge su una panoramica piazzetta che sovrasta il caratteristico borgo marinaro di Marina della Lobra. A destra dell’ingresso del santuario si trova il convento dei Francescani d’Assisi. Qui è possibile ammirare il caratteristico chiostro e un bellissimo pavimento maiolicato all’interno del refettorio. Sull’Altare Maggiore è custodito un affresco raffigurante l’immagine della Madonna della Lobra. Questo era precedentemente situato all’interno dell’antica cattedrale lubrense che sorgeva nei pressi del porto, nell’area chiamata Fontanelle. Grande è sempre stata la devozione del popolo massese verso la Madonna della Lobra; la sua immagine, infatti, la troviamo raffigurata all’interno dello stemma comunale.
  • Chiesa di Monticchio e Monastero del Santissimo Rosario: il complesso sorge nell’area sottostante l’attuale piazza della piccolo borgo di Monticchio. La sua costruzione, fortemente voluta da Suor Cristina Olivieri, risale al 1723. All’interno del convento è possibile ammirare un autentico capolavoro realizzato con maioliche settecentesche. Si tratta di tre panelli posizionati verticalmente lungo le pareti del chiostro e realizzati dal famoso maestro reggiolaro Ignazio Chiaiese. Dello stesso autore è il pavimento dell’adiacente chiesa ancora ben conservato e sul quale si possono ammirare meravigliose rappresentazioni di fiori e frutti.
  • Chiesa e Convento di San Francesco di Paola: il complesso fu fondato grazie al volere della famiglia Liparulo nel 1582, nel sito dove sorgeva un’antica cappella intitolata ai Santi Processo e Martiniano. Il pavimento della chiesa e della sagrestia sono decorati con maioliche settecentesche e il campanile è formato da un’antica torre di difesa inglobata all’interno della struttura.
  • Monastero di San Paolo: la sua costruzione risale al 1679. Attualmente vi sono ospitate le Suore Benedettine di San Paolo. Bellissimo è il panorama che si può godere dalla pineta antistante l’edificio e dal belvedere del monastero.
  • Cappella di San Sebastiano: è situata nella piccola frazione di Pastena e sorge nei pressi di un ricco corso d’acqua che prende origine dalla vicina collina del Deserto. Fu edificata nel XV secolo in occasione di una pestilenza e restaurata nel 1656 a seguito di un’epidemia di peste.
  • Cappella di Santa Maria a Tentarano: è una piccola cappella situata lungo il fianco della collina del Deserto che lentamente degrada verso la frazione di Acquara. La costruzione risale al XV secolo, a opera della famiglia Aprea, e l’origine del termine “Tentarano” è ancora oggi ignota. La cappella in pietra e dalla cupola a volta custodisce sul piccolo altare un bellissimo affresco raffigurante la Vergine allattante.
  • Cappella di San Costanzo: fondata nella seconda metà del 1500, sorge sulla panoramica cima dell’omonimo monte. Si può raggiungere la piccola chiesa a piedi o in auto dalla frazione di Termini ed è possibile visitarne l’interno in occasione delle celebrazioni religiose dedicate al Santo. In particolare, il 14 maggio e nel mese di luglio, quando si svolgono le tradizionali processioni. In queste occasioni, i fedeli conducono la statua di San Costanzo dalla chiesa parrocchiale di Termini alla bianca cappella sul monte.

Qual è il periodo più adatto per il turismo religioso nel nostro territorio?

Il turismo religioso è una tipologia di turismo che a Massa Lubrense può essere vissuto durante tutto l’anno. Il periodo che va dalla primavera all’autunno è maggiormente indicato per coloro che amano unire all’aspetto spirituale anche quello legato alle tradizioni locali, spesso strettamente connesse ai culti religiosi. Un esempio è la festa che si tiene a Marina del Cantone il 13 giugno, giorno dedicato a Sant’Antonio. I fedeli portano la statua del Santo in processione via mare e al termine si svolge una bellissima festa sulla spiaggia con musica e assaggi di prodotti della tradizione gastronomica locale.


Romina Amitrano

Insegnante e guida escursionistica. Con la Pro Loco Massa Lubrense, svolge progetti scolastici nelle scuole del territorio.



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Booksophia 2023: torna il Festival della Classicità

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Booksophia – Festival della Classicità: una celebrazione della cultura e della conoscenza a Massa Lubrense

Massa Lubrense si prepara ad accogliere un evento straordinario che celebrerà la ricchezza della classicità: il Booksophia – Festival della Classicità. Il festival, giunto alla settima edizione, avrà luogo nei giorni 16-17-18 Novembre 2023, promettendo di portare un’esplosione di cultura, conoscenza e ispirazione.

Un’esplorazione della classicità

Il Booksophia è un omaggio alle radici culturali che hanno plasmato la nostra comprensione del mondo. Attraverso conferenze, discussioni e cineforum, i partecipanti avranno l’opportunità di immergersi nelle profondità della classicità e di esplorare la sua risonanza nei giorni nostri.

Programma coinvolgente

Il festival si svolgerà presso varie sedi suggestive di Massa Lubrense, offrendo ai partecipanti l’opportunità di esplorare la bellezza della città mentre si immergono nell’atmosfera culturale del festival. Il programma ricco e coinvolgente includerà conferenze magistrali tenute da esperti in campo classico, che condivideranno le loro conoscenze su argomenti che vanno dalla filosofia all’arte, dal cinema alla musica, dalla letteratura alla politica dell’antichità.

Un ponte tra passato e presente

Il Booksophia 2023 mira a costruire un ponte tra passato e presente, dimostrando come l’eredità della classicità sia viva e rilevante oggi. Attraverso la riflessione critica e l’interazione attiva, il festival si propone di stimolare la mente dei partecipanti e di ispirarli a esplorare ulteriormente la ricchezza della tradizione classica nelle loro vite quotidiane.

Programma di Booksophia 2023:

Booksophia 2023 - Festival della Classicità: programma

Se siete affascinati dalla classicità o semplicemente curiosi di esplorare nuove prospettive culturali, il Booksophia Festival della Classicità a Massa Lubrense è l’evento da non perdere. Preparatevi per un fine settimana indimenticabile di conoscenza, intrattenimento e connessione con il patrimonio culturale che ha plasmato il nostro mondo.

Per aggiornamenti su Booksophia 2023, contatti e maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare la pagina Facebook Booksophia – Festival della Classicità.


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Alla scoperta di Massa Lubrense in scooter

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Massa Lubrense è una destinazione meravigliosa situata sulla costa della penisola sorrentina, ed è un luogo ideale da esplorare in scooter.

Il mototurismo è un fenomeno in costante crescita. Visitare nuovi luoghi, dalle colline, ai borghi, alle spiagge, è la nuova forma di vivere il turismo in sella.

Questa opzione di trasporto vi permette di godere appieno delle bellezze naturali e dei panorami spettacolari che il territorio ha da offrire. Con un giro in scooter a Massa Lubrense, potrete percorrere strade panoramiche, costeggiare il mare e scoprire luoghi suggestivi come Marina del Cantone e Monte San Costanzo.

Le comodità di viaggiare sue due ruote

Sicuramente, tra le comodità di viaggiare in scooter c’è il diretto contatto con la natura e con i paesaggi che ci circondano. Un’avventura verso nuove mete che ti permette di evitare tratti di strada trafficati e vivere le vacanze in modo completamente diverso.

Un scooter offre infatti una maggiore libertà di movimento rispetto ai mezzi di trasporto pubblico o ai tour organizzati. Puoi decidere quando e dove fermarti e cosa visitare.

A Massa Lubrense, inoltre, il parcheggio per gli scooter è sempre gratuito in strada, all’interno di appositi spazi delimitati da strisce bianche.

Certamente, viaggiare in scooter comporta alcune sfide. In primo luogo, le condizioni meteorologiche possono influire notevolmente sul vostro itinerario e, talvolta, potrebbero rovinare il vostro viaggio. Quindi, la “flessibilità” diventa un elemento cruciale durante la vostra avventura.

Tuttavia, l’opportunità di viaggiare su due ruote consente di scoprire nuovi percorsi e luoghi nascosti dai soliti itinerari, che contribuiranno a rendere il viaggio indimenticabile.

Attraversare in scooter il territorio di Massa Lubrense permette infatti di immergersi in modo più autentico nella cultura locale e nell’ambiente circostante, respirando l’aria e sentendo i suoni del luogo.

Noleggiare lo scooter a Massa Lubrense

Massa Lubrense in scooter

Per noleggiare uno scooter a Massa Lubrense, potete seguire questi passi:

  1. Ricerca di noleggi scooter: Iniziate cercando agenzie di noleggio a Massa Lubrense. Potete farlo online utilizzando motori di ricerca o app di viaggio, oppure chiedere informazioni al vostro alloggio o alle agenzie locali.
  2. Scelta del noleggio: Valutate le opzioni disponibili in base alle tariffe, alla tipologia di veicolo (ad esempio, scooter o Vespa), alla durata del noleggio e ai servizi offerti.
  3. Verifica dei requisiti: Assicuratevi di avere i documenti necessari. In genere, avrete bisogno di una patente di guida valida, spesso anche una carta di credito per la cauzione.
  4. Prenotazione: Prenotate lo scooter presso il noleggio scelto. Assicuratevi di confermare i dettagli del noleggio, compresa la data e l’orario di ritiro e restituzione.
  5. Check-in e istruzioni: Al momento del ritiro, il noleggiatore vi fornirà lo scooter, vi spiegherà il suo funzionamento e potrebbe richiedere un deposito cauzionale tramite carta di credito.
  6. Assicurazione: Chiedete se è inclusa l’assicurazione nel noleggio. È importante essere coperti in caso di danni o incidenti.
  7. Seguire le norme stradali: Rispettate sempre le norme sulla sicurezza stradale, indossate il casco e guidate con cautela.
  8. Esplorazione: Ora siete pronti per esplorare Massa Lubrense e le sue bellezze naturali in scooter. Assicuratevi di pianificare il vostro itinerario e di fermarvi per ammirare i panorami spettacolari.
  9. Restituzione: Quando avrete finito il noleggio, restituite lo scooter secondo gli accordi previamente concordati.

Assicuratevi di leggere attentamente i termini e le condizioni del noleggio e di chiedere qualsiasi chiarimento in caso di dubbi. Noleggiare uno scooter è un modo fantastico per esplorare questa bellissima regione costiera, ma è importante farlo in modo sicuro e responsabile.


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Il liquore di mirto: tra storia e produzione

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Il liquore di mirto è un digestivo ottenuto dalla macerazione di bacche mature di mirto. È popolare in varie zone d’Italia, essendo la pianta del mirto (Myrtus communis) tipica della macchia mediterranea.

A Massa Lubrense, la pianta è diffusa lungo i versanti più esposti al sole, dove si sviluppa dal livello del mare fino a un’altitudine di 500 metri. È possibile trovarne, per esempio, ai lati del sentiero che porta alla Baia di Ieranto o lungo il Sentiero delle Sirenuse.

Il liquore di mirto è una tradizione radicata a Massa Lubrense ed è prodotto sia artigianalmente nelle case locali che in distillerie specializzate presenti nel territorio. Questo liquore è amato non solo per il suo sapore unico, ma anche per la sua connessione storica con la cultura e la tradizione della regione.

La produzione casalinga spesso coinvolge ricette tramandate di generazione in generazione, mentre le distillerie commerciali lo preparano su scala più ampia, contribuendo a diffondere il suo gusto caratteristico in tutto il territorio.

La pianta di mirto

La pianta di mirto, scientificamente denominata Myrtus communis, appartiene alla famiglia delle mirtacee e ha foglie di un verde intenso che emanano odori gradevoli. È un arbusto sempreverde tipico della macchia mediterranea, che predilige un clima mite. Ma può resistere anche alle gelate, se protetto e riparato dalle intemperie.

I fiori, semplici e di colore bianco sono solitari ed eleganti. Secondo la fenologia, la pianta di mirto fiorisce tra i mesi di maggio e giugno e fruttifica verso ottobre e novembre per la raccolta delle sue bacche.

liquore di mirto
Fiori di mirto

Origini del liquore di mirto

Le origini di questo liquore sono antichissime e avvolte nel mistero. Tracce delle piante di mirto compaiono già in documenti antichi scritti di egizi e arabi. Si dice che gli antichi Egizi decorassero le loro città con rami di mirto durante le feste, attribuendo alla pianta un potere divino in grado di allontanare gli spiriti maligni, le catastrofi e le malattie.

Inoltre, il mirto era anche la pianta sacra ad Afrodite. Nel mito, la pianta proteggeva le virtù di Afrodite dallo sguardo malizioso dei satiri. Pertanto, è considerata una pianta che rappresenta l’amore, la fertilità e l’eros e veniva utilizzata, appunto, come rimedio afrodisiaco o per adornare i banchetti nuziali.

La raccolta

Il periodo della raccolta del mirto inizia dal mese di novembre, quando le bacche stanno giungendo a maturazione, e si prolunga fino al mese di gennaio. Secondo gli artigiani produttori di mirto, però, il periodo migliore per la raccolta è il mese di dicembre, quando le bacche non sono troppo crude e nemmeno troppo cotte. Il segreto per capire se le bacche possono essere raccolte, ci viene svelato dalla presenza della pruina. Una sostanza prodotta dai frutti stessi sulla loro superficie che rende la bacca di mirto di un colore blu-opaco e che dona al frutto un gusto intenso e deciso.

La raccolta delle bacche di mirto avviene quasi esclusivamente a mano. Sebbene questo tipo di raccolta si ripercuote sulla velocità, è preferibile per il suo impatto minimo sulla pianta e la capacità di preservare intatte tutte le caratteristiche delle bacche.

Le bacche fresche, una volta raccolte, devono essere subito lavorate per la produzione del liquore di mirto.

Bacche di mirto appena raccolte

La ricetta

La preparazione del liquore di mirto è lunga ma semplice allo stesso tempo.

Ingredienti (per 2 litri):

  • 1 l acqua
  • 500 g bacche di mirto
  • 500 g zucchero semolato
  • 1 l alcol puro (90°)

Preparazione:

Prendere le bacche di mirto, lavarle sotto un getto d’acqua corrente e metterle in un colino per eliminare così le impurità. Lasciare eventualmente alcune foglioline in un numero limitato.

Una volta lavate, lasciare appassire per 2 o 3 giorni su alcuni canovacci puliti. A questo punto, riporre le bacche di mirto assieme all’alcool in un vaso a chiusura ermetica, essenziale per mantenere integri aromi e profumi. Riporre il recipiente in un posto buio e fresco per circa 40-50 giorni.

Trascorso il tempo di riposo, scolare le bacche. Utilizzando un canovaccio pulito, spremere le bacche delicatamente per estrarne il succo.

Nel frattempo, far bollire l’acqua sul fuoco e quando avrà quasi raggiunto la temperatura d’ebollizione iniziare a sciogliere lentamente lo zucchero. Una volta che lo sciroppo composto da acqua e zucchero si sarà raffreddato completamente, aggiungere l’alcool aromatizzato con le bacche di mirto e mescolare il liquore ottenuto con un cucchiaio di legno. Con un colino, filtrare il liquore e poi, con un imbuto, trasferirlo nelle bottiglie di vetro.

Prima di degustare il liquore al mirto, bisogna farlo riposare in un luogo fresco per almeno un mese. Dopodiché non resta che sorseggiare a temperatura ambiente l’ottimo digestivo dall’aroma tipicamente mediterraneo.


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5 app utili per viaggiare in serenità

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Per programmare e godersi al meglio un viaggio, ecco le 5 migliori app utili per viaggiare in serenità. Lo smartphone ai nostri tempi è sicuramente divenuto parte indispensabile nella vita quotidiana, sia che si tratti di lavoro, sia che si tratti di una vacanza. Dunque, provvedere a scaricare le app che rendano l’esperienza di viaggio più semplice e piacevole è necessario per ridurre il rischio di brutte sorprese. Non importa che tu sia un turista esperto o un viaggiatore occasionale. Le app qui proposte sono state progettate in maniera semplice e facile da utilizzare.

Google Maps

Scaricabile sia su iPhone che su Android, Google Maps è un’app gratuita di mappatura online sviluppata da Google. Consente la visualizzazione di carte geografiche di buona parte della Terra, rendendo semplice la scoperta di nuovi luoghi. L’app suggerisce i percorsi ottimali per raggiungere qualsiasi destinazione. Grazie alla funzione “traffico”, l’app è in grado di rilevare problemi di traffico stradale e indicare percorsi secondari. È inoltre possibile navigare offline, garantendo la massima efficienza anche senza connessione internet.

I servizi offerti da Google maps sono rivolti a tutti coloro che guidano, camminano, vanno in bicicletta o che prendono mezzi di trasporto. Particolarmente utile per chi viaggia, per conoscere alloggi, attrazioni locali, punti di ristoro e altre attività nelle vicinanze. Utile infine la visualizzazione delle mappe in modalità Street View per identificare punti d’interesse, recensioni e immagini di luoghi, musei e tanto altro ancora.

Google Translate

Google Translate disponibile sia per iPhone che per Android, è un’app gratuita di traduzione automatica multilingue sviluppato da Google. Si tratta di un servizio di supporto per evitare che le barriere linguistiche possano ostacolare il viaggio. Può anche essere utilizzata quando si è offline.

Grazie all’intelligenza artificiale, l’app in modalità traduzione istantanea permette di tradurre in tempo reale menù di ristoranti, cartelli stradali e tanto altro. Si può digitare il contenuto di un testo scritto a mano, oppure è possibile scattare una foto per una traduzione in tempo reale. L’app scansionerà il testo e rileverà la traduzione più appropriata, proponendo anche traduzioni alternative.

Inoltre, con Google Translate è anche possibile impostare la modalità “Conversazione”. Cliccando sull’icone del microfono, l’app rileva e traduce a turno le conversazioni che sta ascolta. Dunque, questa app è un potente alleato per le vacanze all’estero.

App di prenotazione di sistemazione

Tra le app utili, sicuramente un’applicazione per prenotazione la sistemazione del tuo viaggio non può mancare. Trivago, Tripadvisor, Airbnb e Hotel.com sono solo alcune delle piattaforme a cui ti puoi affidare per prenotare il tuo soggiorno. Sono tutte app gratuite che ti consentono di prenotare la tua sistemazione in base alle tue esigenze attraverso i numerosi filtri proposti. In funzione della destinazione scelta, propongono hotel, appartamenti, ville e tanto altro per rendere la tua esperienza di viaggio indimenticabile.

Oltre alla sistemazione, propongono servizi complementari quali servizi transfer, noleggio auto e parcheggi in loco che possono soddisfare tutte le tue esigenze di viaggio.

App utili per viaggiare

The Fork

The fork è un’app gratuita disponibile sia per iOS che Android utile per prenotare in maniera facile e veloce nei migliori ristoranti della città. È possibile prenotare 24 ore su 24 tra una selezione di ristoranti perfetti per ogni occasione.

Grazie ai filtri di ricerca troverai il ristorante che più si addice alle tue esigenze, spesso con sconti fino al 50%. È inoltre possibile accumulare punti fedeltà e ottenere sconti nei ristoranti aderenti al programma fedeltà. In pochi clic potrai prenotare il tuo tavolo e ottenere la conferma immediata dal ristoratore.

Social media

I social media, come Instagram e Tik Tok, offrono piattaforme gratuite che ti permettono di vivere le tue vacanze in modo social, ma anche di scoprire i più bei luoghi e le attività più amate in ciascuna località. Gli utenti dei social media, grazie a foto, recensioni, e racconti di viaggio condivisi dai propri amici e da influencer, possono esplorare virtualmente i luoghi e ottenere una panoramica immediata delle destinazioni turistiche. Inoltre, sono sempre di più gli operatori del turismo che scelgono i social per promuovere le destinazioni di città, mare o montagna. Questo impatto dei social media ha reso il processo di scelta della destinazione più visuale e coinvolgente.


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Athena, la dea di Punta Campanella: tra mito e legenda

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Atena, conosciuta anche come Athena nella mitologia greca, era una delle principali divinità dell’Olimpo. Proprio alla dea Athena era dedicato il Santuario situato sulla cima del promontorio di Punta Campanella, spartiacque tra il Golfo di Napoli e quello di Salerno.

Chi era la dea Athena

Athena era considerata la dea della saggezza, delle arti, delle scienze, della giustizia, della strategia militare e della civiltà. Viene spesso raffigurata con un elmo, uno scudo e una lancia, simboli del suo ruolo protettivo nei confronti degli eroi e delle città greche.

La dea Athena era associata sia alla guerra che alla pace. Sebbene avesse un lato guerriero e fosse considerata una protettrice dei combattenti, aveva anche un approccio strategico e tattico alla guerra, in contrasto con Ares, il dio della guerra brutale. Era conosciuta per la sua razionalità, il suo amore per la conoscenza e la sua capacità di risolvere conflitti in modo pacifico.

Athena era la dea patrona di molte città greche, tra cui Atene, che prende il nome da lei. Era una figura iconica nella mitologia greca e un personaggio ricorrente nelle opere letterarie e artistiche dell’antica Grecia. La sua influenza si estendeva anche alla cultura e alla filosofia, contribuendo alla formazione delle idee e dei valori dell’antica civiltà greca.

Nel culto romano, Minerva era la divinità corrispondente a Atena. Il suo culto giocava un ruolo significativo nella vita religiosa e culturale dell’antica Roma. Infatti, la sua figura rappresentava importanti virtù e ideali romani come la saggezza, la strategia e la giustizia.

Storia del Santuario di Athena

Sulla cima del promontorio Ateneo, attuale promontorio di Punta Campanella, sorgeva il santuario di Athena. Edificato dai greci, fu un tempio prima greco e poi romano dedicato alla divinità, protettrice di naviganti e commercianti. La presenza del Santuario di Athena è testimoniata da fonti letterarie di carattere storico, da Strabone a Tito Livio. Un riferimento compare anche nell’antica carta romana “Tavola Peutingeriana“.

La conferma definitiva della posizione del Santuario di Athena sulla punta estrema del promontorio di Punta Campanella è giunta da un eccezionale ritrovamento avvenuto nel 1985. Si trattava di un’antica epigrafe incisa nella roccia e scritta in lingua osca, databile alla prima metà del II secolo a.C. Questa epigrafe era di natura pubblica e menzionava tre Magistrati di Minerva, noti come Meddices Minervii, che supervisionarono e verificarono la realizzazione dei lavori relativi all’approdo e alla scalinata orientale che conduceva al Santuario.

Alcuni resti del santuario dedicato ad Atena possono ancora essere scorti alla fine di un emozionante percorso di trekking. È molto probabile, infatti, che i ruderi ancora visibili nelle vicinanze della torre saracena di Punta Campanella siano ciò che rimane della fondazione del tempio, situato a sud della torre.

Mito del tempio di Athena

La fondazione leggendaria del tempio di Athena a Punta Campanella è attribuita a Ulisse. Il promontorio era la dimora delle sirene Leucosia, Parthenope e Ligeia, note per il loro canto ammaliante che ingannava tutti i naviganti, facendoli perdere il controllo delle loro navi. Il sagace Ulisse, per proteggere i suoi compagni, fece loro indossare tappi per le orecchie, consentendo così alla nave e ai suoi amici di giungere incolumi all’attracco sul promontorio di Punta Campanella. Riconoscente per la guida e la protezione di Athena, in segno di devozione, Ulisse costruì il tempio in onore della dea.

Dunque, il santuario di Athena rappresenta il punto di incontro tra storia, mito e legenda di questo territorio. Un patrimonio che arricchisse non solo la bellezza naturalistica, ma anche quella storica e archeologica di Massa Lubrense.


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La serie “One Piece” approda a Massa Lubrense

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La nuova serie televisiva in onda su Netflix “One Piece” approda tra i suggestivi scenari di Massa Lubrense e Sorrento.

La serie su Netflix

La serie Netflix “One Piece”, presente nella classifica dei Top 10 di Netflix, è in onda dal 31 agosto. Sin dal suo esordio, “One piece” è stata un vero e proprio successo, accolta con giudizi positivi sia dagli spettatori che dai critici. La serie è un adattamento in live-action di un popolare manga e anime scritto e disegnato da Eiichiro Oda, ambientato in un mondo di pirati e avventure.

“One Piece” racconta la leggendaria avventura del pirata Monkey D. Luffy e della sua stranissima ciurma, alla ricerca del tesoro perduto. Sullo sfondo delle peripezie affrontate dai pirati, non manca la ricerca di un valore inestimabile e assoluto: la libertà. È solo vivendo su navi, tra isole immaginarie e villaggi multietnici che i pirati potranno realizzare i propri sogni e trovare la loro libertà.

Visto il grande successo riscosso dalla serie, il produttore Marty Adelstein ha confermato la seconda stagione del live-action di “One Piece” che dovrebbe già essere sugli schermi di Netflix nel 2024.

I luoghi di One Piece

A fare da sfondo alle imprese della ciurma condotta dall’avventuriero pirata Luffy Cappello di Paglia, compare proprio la penisola sorrentina, con meravigliosi scorci di Massa Lubrense.

Le primissime immagini della serie inquadrano il mare di Rogue Town, città fantastica ricostruita al computer: si riconosce subito la costa tufacea di Sorrento. In episodi successivi, è possibile scorgere anche la Baia di Ieranto e Punta Campanella, tesori dell’area marina protetta di Massa Lubrense.

Sorrento nella serie One Piece di Netflix

Per tutti coloro che si sono appassionati alle avventure della ciurma dei pirati, non resta altro che venire a visitare lo splendore del territorio e dei paesaggi che Massa Lubrense ha da offrire.


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I dolci tipici di Capri

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La torta caprese

L’isola di Capri, nota per la meravigliosa costa, i faraglioni e molteplici attrazioni come la Grotta Azzurra, si caratterizza in quanto terra della torta caprese. Esiste una storia che racconta che questo dolce nacque dall’errore di un pasticciere che dimenticò di mettere la farina nell’impasto: il risultato fu così sorprendente che si continuò a prepararla soltanto con mandorle, zucchero, burro e uova, senza farina e senza lievito. Si tratta, quindi, di un dolce soffice e profumato perfetto per celiaci e intolleranti al lattosio.

Ne esistono varie versioni: classica al cioccolato amaro, al limone, alle mandorle e limoncello o al pistacchio e cioccolato bianco, oltre a molte altre. Può essere gustata a temperatura ambiente o tiepida e la si può accompagnare a della panna montata, del gelato o a della frutta di stagione.

I gelati

Oltre alla caprese, proprio il gelato è un altro simbolo dell’isola.

In diversi bar o pasticcerie se ne possono trovare di ottimi, realizzati con ingredienti freschi e di prima qualità, dei quali anche la cialda croccante è artigianale e spesso viene servita ancora calda a forma di cono o di coppetta.

Il gelato, uno dei dolci tipici della pasticceria di Capri

È possibile anche gustarlo nella versione “tulipano”, cioè arricchito con panna montata e una ganache di cioccolato fuso. Inoltre si possono trovare anche delle coppe o degli affogati da personalizzare con nocciole, confetti colorati, panna e creme, assaporandoli proprio seduti ai tavoli di posti che hanno fatto la storia del luogo.

I biscotti e la pasticceria secca

Altri dolcetti nati all’ombra dei faraglioni sono i caprilù. Si tratta di profumati e soffici biscotti alla pasta di mandorle e limone che si preparano con soli albumi e sono senza glutine. La ricetta originale è segreta, ma è a tutti noto che questi biscotti sono realizzati abbinando alle mandorle due meravigliosi prodotti tipici, i limoni del posto e il liquore limoncello, i quali caratterizzano questa icona di bontà.

Da non dimenticare, poi, i ricci capresi, a base di pinoli e cioccolato nella doppia versione “nera” e “bianca”, il cannolo al pistacchio, la pasticceria secca e la biscotteria da tè, la brioche “con il tuppo” con la panna, le graffe e i kranz, sia con uva sultanina che con gocce di cioccolato.

Le graffe, uno squisito dolce lievitato tipico della cucina napoletana

È evidente l’enorme ricchezza di sapori e profumi che offre la pasticceria partenopea nella sua declinazione isolana, che vi invitiamo a gustare scegliendo ciò che più vi alletta nei luoghi che hanno contribuito a scrivere la storia gastronomica caprese.