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Provolone del Monaco

I formaggi di Massa Lubrense

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di Alessandra Gioielli

I caseifici di Massa Lubrense offrono alcune tra le migliori produzioni di formaggi della penisola sorrentina, dati dall’unione di materie prime di alta qualità e tradizione.

Il Provolone del Monaco

Tra i formaggi di Massa Lubrense è impossibile non citare il Provolone del Monaco. La produzione di questo formaggio si concentra in origine sul territorio dei Monti Lattari. I primi abitanti di questi monti trasformarono lo spazio sottratto ai boschi in terreno coltivabile e iniziarono l’attività di allevamento di animali, specialmente bovini. Le produzioni ottenute sono entrate nella tradizione, nella cultura e nell’economia di questa zona, consolidandosi nei secoli. La razza dei bovini da latte sarà poi conosciuta con il nome di “agerolese”. Il pascolo libero, fatto di erbe aromatiche presenti gran parte dell’anno, caratterizza sicuramente il sapore di questo formaggio: dolce, con un leggero gusto piccante.

Si tratta di un prodotto semiduro e stagionato, dalla riconoscibile forma allungata, realizzato con latte a crudo. Il processo di produzione segue tutt’oggi la tradizione artigianale, sfruttando il particolare microclima del territorio per la stagionatura, mai inferiore a 6 mesi. Tempi prolungati saranno indice di un sapore più intenso e aromatizzato.

Il fior di latte e la treccia

formaggi di Massa Lubrense

Questo stesso latte di alta qualità è poi utilizzato anche per la produzione di altri prodotti gastronomici.
Tra i formaggi tipici di Massa Lubrense, infatti, c’è anche il fior di latte, prodotto caseario fresco a pasta filata riproposto in varie forme. Il sapore è leggermente acidulo, ottimo da accompagnare con i pomodori.
Il latte crudo subisce una precisa lavorazione: viene portato ad una temperatura di oltre 35°, a esso viene aggiunto del caglio e si passa poi ad un processo di coagulazione di massimo 20 minuti. Dopo di che, rotta la cagliata, questa deve fermentare naturalmente per circa 4 ore. In seguito il composto può essere tagliato in porzioni più piccole e lavorato in acqua bollente. Qui i mastri casari ne iniziano la filatura fino a ottenere la forma desiderata, tra cui anche la tipica treccia sorrentina, prodotta con latte di vacca e più compatta rispetto al fior di latte. Molto comune è anche la treccia dalla forma arrotondata.

Il caciocavallo

Tra gli altri formaggi troviamo il caciocavallo, caratteristico della zona, ma anche più generalmente dell’Italia meridionale. È uno tra i più antichi formaggi a pasta filata, dalla classica forma tondeggiante, prodotto con latte vaccino e stagionato per un minimo di 4 mesi. Il suo nome si pensa derivi dall’antica usanza di conservarlo a cavallo di un’asta orizzontale.

Le caciottine

Nel territorio di Massa Lubrense vengono prodotte anche delle caciottine, semplici o arricchite con varie spezie tra cui peperoncino o erba cipollina. Si tratta di un formaggio fresco e molto morbido tanto da essere quasi spalmabile. Il suo processo di realizzazione è simile a quello per il fior di latte, ma non prevede fermentazione.

Le provole

Provola, formaggio fresco a pasta filata dal sapore leggermente affumicato, e provoloncino, stagionato a doppia cottura, sono tra le altre produzioni locali. Si producono lungo l’intero territorio tutto l’anno, con punte nel periodo estivo, in coincidenza con i maggiori flussi turistici.

Formaggi farciti

É possibile trovare anche formaggi farciti, come le scamorze con il classico ripieno di olive e peperoncino. Spesso durante la cottura vengono poggiate su foglie di limoni, prodotto locale, per acquisirne l’aroma. O ancora rollè di formaggio farciti con prosciutto.

Mucche di caseificio locale

Numerosi sono i caseifici a gestione familiare che si occupano della produzione di questi formaggi secondo la tradizione. Infatti, gran parte della lavorazione, seppur affiancata da macchinari di ultima generazione, rimane prettamente manuale. Questi prodotti sono gustabili a Massa Lubrense ma non solo, poiché proprio per la loro qualità sono spesso richiesti in tutta italia!




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Lezioni di cucina a Massa Lubrense

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di Rosario Sisto

Intervista a Fabio Colucci

La cucina italiana è sicuramente la più famosa e rinomata di tutto il mondo. Gente da tutto il pianeta viene qui in Italia per assaggiare i nostri piatti tipici. Ma molte persone non vengono solo ad assaggiare, bensì anche ad imparare partecipando a lezioni di cucina.

Indubbiamente la cucina italiana possiede un fascino e un livello di qualità senza pari, motivo per cui molti desiderano imparare direttamente dai nostri chef alcune ricette, ma esattamente dove si può andare per imparare le nostre arti culinarie?

Ebbene qui a Massa Lubrense abbiamo una scuola di cucina: la Chez Barone Cooking School, dove sarete in grado non solo di apprendere varie ricette tradizionali della cucina italiana ma anche di passare una bellissima e rilassante giornata presso il Palazzo del Barone, dove la scuola è situata.

Abbiamo avuto l’occasione di intervistare il signor Fabio Colucci, che lavora presso la Chez Barone, così da dare a tutti voi delle informazioni sul tipo di esperienza che potrete avere presso la struttura.

Ci parli della Chez Barone Cooking School: Quali sono le sue origini? Cosa ha motivato la sua creazione?

Chez Barone è nata nel 2019 nel Palazzo del Barone, una villa storica, quasi da un’intuizione: avevamo notato che c’erano molte persone che volevano imparare a cucinare all’italiana, in particolare le specialità sorrentine. A settembre di quello stesso anno eravamo già ai primi posti tra le classifiche grazie alle numerose recensioni positive che ci venivano fatte.

lezioni di cucina

Quali persone tendono a partecipare alle vostre lezioni di cucina? Vengono anche stranieri? In tal caso riescono, nonostante le differenze culturali, ad appassionarsi alla cucina italiana?

Sicuramente chi sceglie le nostre lezioni ha già una certa passione per la cucina, dopotutto non molti frequenterebbero una scuola di cucina in caso contrario, ma i nostri insegnamenti permettono loro di tornare a casa fieri di poter finalmente preparare quelle ricette italiane che tanto amavano assaggiare. Circa l’80% dei nostri clienti sono americani, spesso italo-americani, ma ci sono anche inglesi, tedeschi e israeliani. In passato anche degli chef internazionali hanno partecipato ai nostri corsi.

In cosa consistono le vostre lezioni? Quali ricette vengono insegnate?

lezioni di cucina

Abbiamo 2 corsi di cucina:

Il primo è ogni mattina dalle 10:30 alle 16:30 e insegniamo ai partecipanti come preparare la pizza tradizionale con il forno a legna. Inoltre, insegniamo anche a preparare vari tipi di pasta come gli gnocchi e le tagliatelle. Una parte di questo corso consiste anche in un “Mozzarella Show”, dove viene insegnato come preparare la mozzarella. Infine viene insegnata ai partecipanti la preparazione di dolci come la caprese e il tiramisù, e anche di gelati.

Il secondo corso è ogni giorno dalle 16:00 alle 19:30, e insegniamo come preparare la pizza fritta, che risulta spesso molto interessante ai partecipanti non italiani in quanto non sono abituati a vedere questo tipo di pizza. Inoltre, insegniamo come cucinare le braciole, preparare i ravioli capresi e anche il limoncello.

Entrambi questi corsi avvengono in 2 luoghi diversi dello stesso Palazzo del Barone.

Una caratteristica che apparentemente vi distingue è la vostra filosofia “no-stress e senza fretta”. Le dispiacerebbe specificare?

Le persone che vengono da noi possono godere di un’atmosfera rilassante perché offriamo loro il massimo dell’ospitalità: i corsi non durano troppo tempo e le attività stesse sono molto piacevoli, e una volta terminati i corsi le persone possono tranquillamente restare per rilassarsi nel Palazzo, ad esempio facendo il bagno in piscina.

Nei vostri corsi insegnate anche come preparare il limoncello. Essendo i limoni di Massa Lubrense uno dei nostri prodotti tipici, potrebbe dirci come viene insegnato?

lezioni di cucina

Noi abbiamo un limoneto, insegniamo ai clienti come raccogliere i limoni giusti, poi li portiamo dentro e glieli facciamo pelare. Spieghiamo loro quali sono le giuste dosi di alcol da usare e come fare le infusioni con le bucce appena pelate. Una volta terminato il processo, potranno assaggiare il frutto del loro stesso lavoro.

Ringraziamo infinitamente il signor Colucci per le informazioni che ci ha dato. Speriamo profondamente che questo abbia motivato molti di voi a provare le lezioni di cucina della Chez Barone qui a Massa Lubrense!


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Campagna tesseramento 2023

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Cari amici,

Anche per l’anno 2023 la Pro Loco Massa Lubrense si propone l’obbiettivo di coinvolgere nelle proprie attività il maggior numero di persone, sia in ambito sociale che di promozione turistica.

Da sempre valorizziamo il turismo, internazionale e di prossimità: promuoviamo la bellezza dei borghi, dei sentieri, dei panorami, dell’ambiente, l’originalità e la bontà dei prodotti locali. E vogliamo continuare a farlo, grazie anche al vostro aiuto.

Anche quest’anno, quindi, vi invitiamo a entrare a far parte della A.T. Pro Loco Massa Lubrense o a rinnovare il vostro impegno con noi. Grazie al vostro contributo e al vostro sostegno potremo continuare a dar corpo concreto alle nostre attività e a proporre iniziative sempre più interessanti e coinvolgenti.

Per voi tutti l’essere soci rappresenta la possibilità di essere parte di un’associazione che vuole vivere sempre più consapevole dell’inestimabile patrimonio che Massa Lubrense rappresenta e che si impegna nella promozione e valorizzazione del suo territorio.

La Pro Loco Massa Lubrense è pertanto in primis un punto di riferimento per il turismo a Massa Lubrense, attraverso i progetti che realizza e il prezioso sostegno dei suoi soci.

I settori in cui l’Associazione si sta maggiormente concentrando testimoniano in modo concreto i progressi fatti, in particolare in quattro aree:
1) informazione turistica sul territorio di Massa Lubrense (front office, sito web, pubblicazioni editoriali);
2) organizzazione di eventi e attività sul territorio, a carattere culturale, turistico e di intrattenimento;
3) promozione del territorio (fiere del turismo, video promozionali, programmi televisivi, stampa, website e social network);
4) attività didattiche e tirocini formativi, volti alla conoscenza e alla valorizzazione del territorio.

Per poter permettere questi ambiti d’azione e creare confronti e sinergie tra i vari interlocutori del nostro territorio, sono indispensabili forme di collaborazione concrete ed allargate. Per questo sarebbe nostro desiderio potervi annoverare tra i soci di quest’anno.

Il 2022 è stato un anno di ripresa, nel quale abbiamo ridato vita a progetti e attività che avevano subito un rallentamento negli anni precedenti.

Questi i principali obiettivi raggiunti:

E per il 2023? Abbiamo già in cantiere eventi e progetti del tutto speciali di cui potete leggere, man mano in aggiornamento costante, nel blog del nostro sito web www.massalubrenseturismo.it. Vi aspettiamo dunque numerosi ed entusiasti come sempre ai prossimi appuntamenti!

Per i soci sono previste, a scelta, le seguenti categorie:

SOCIO ORDINARIO: usufruisce dei servizi base. Costo della tessera annuale individuale 30€.
SOCIO SOSTENITORE: usufruisce dei servizi base e ha diritto a una pagina di promozione per la propria attività all’interno del sito web dell’Associazione. Costo della tessera annuale individuale 100€.

Tutte le tessere, con validità annuale, offrono ai soci i seguenti servizi base:

  • partecipazione alle Assemblee e diritto di intervenire anche con impegno personale, alla stesura e alla implementazione dei programmi e delle attività dell’Associazione;
  • sconti e agevolazioni attraverso la Tessera del Socio Unpli;
  • tariffe scontate per le attività promosse dall’Associazione in cui sia previsto il pagamento di una quota.

Quale impegno di tempo o lavoro devi garantire alla Pro Loco?

Ciascun socio della Pro Loco è libero di decidere se e quando dedicare il proprio tempo e la propria esperienza alle attività dell’associazione. Ogni forma di collaborazione, attraverso le competenze e le idee di ciascun socio sono importanti e garantiscono la gestione e i risultati della Pro Loco.

Tesseramento aperto fino al 31 MARZO 2023.

Per sostenere l’associazione occorre l’iscrizione. Per compilare il modulo di adesione clicca qui.

Tesseramento 2023

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La cucina natalizia a Massa Lubrense

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di Rosario Sisto

Il Natale è da sempre una festività caratterizzata dalla consumazione di numerosi tipi di pasti prelibati, secondo la tradizione della cucina natalizia di ciascun territorio.

Non importa di quale villaggio, paese o città si parli: è un dato di fatto che le tradizioni culinarie natalizie della regione campana sono sempre squisite e quelle di Massa Lubrense non sono da meno.

Che si tratti di primi piatti, dolci o anche di frutta, qui a Massa Lubrense troverete sicuramente tutto ciò di cui avrete bisogno per trascorrere il Natale leccandovi i baffi. Se desiderate una panoramica generale di alcune delle prelibatezze che potrete provare qui, ecco a voi alcuni dei nostri “piatti forti”.

I primi piatti della nostra cucina natalizia

cucina natalizia
Spaghetti alle vongole

Ogni cittadino napoletano è a conoscenza dell’importanza dei primi piatti nei pasti natalizi, ma, per tutti coloro che non lo sapessero, la tradizione detta che in occasione della Vigilia di Natale si consumino principalmente primi piatti a base di mare, in particolare durante la cena.

Di questi, quello che di gran lunga è il più famoso e apprezzato sono gli spaghetti alle vongole, o in bianco o con un po’ di salsa, a seconda delle preferenze personali.

Il giorno stesso di Natale è invece usanza consumare pasti più semplici, come ad esempio la pasta al forno.

Potrete gustare queste pietanze e molte altre nei numerosi ristoranti presenti sul territorio di Massa Lubrense.

Antipasti, secondi e contorni natalizi

Frittura di pesce

Ci sono naturalmente molti altri tipi di piatti tipicamente consumati durante il periodo natalizio, in particolare il giorno della Vigilia, e qui di seguito ve ne indicheremo alcuni che vi incoraggiamo davvero a provare qui a Massa Lubrense:

Antipasti:

  • Affettati misti: Vari assortimenti di diversi affettati, dal salame al prosciutto a molti altri tipi di salumi.
  • Pizza alle scarole: Un tipo di pizza tipica della tradizione napoletana, ripiena di scarole, olive nere, capperi e acciughe.

Secondi:

Contorni:

  • Insalata di rinforzo: Un tipo di insalata tradizionale napoletana preparata con cavolfiore, peperoni, olive verdi, cipolline, cetriolini e acciughe.
  • Broccoli di Natale: Un particolare tipo di broccoli tipicamente serviti alla Vigilia conditi con olio, aglio, peperoncino e succo di limone.

Per essere completamente sazi e soddisfatti vi invitiamo fortemente ad accompagnare i primi piatti sopracitati con queste prelibatezze!

Squisiti dolci per un dolce Natale

cucina natalizia

Nessun pasto natalizio sarebbe del tutto completo senza un’ampia gamma di dolci da gustare. A Massa Lubrense ne troverete molti caratteristici della tradizione napoletana.

Tra questi alcuni che vi consigliamo in particolar modo sono:

  • Struffoli: Piccole palline di pasta dolce fritta cosparse di miele
  • Roccocò: Dolci simili a ciambelle il cui impasto è a base di mandorle con tanto di scorze di arancia
  • Mostaccioli: Un tipo di biscotti a forma di rombo ricoperti di cioccolato e contenenti una varietà di spezie diverse

Questa è solo una piccola anteprima dei tipi di dolci che potrete assaggiare a Massa Lubrense visitando le sue numerose pasticcerie locali.

Una specialità natalizia di Massa Lubrense

cucina natalizia

Qui a Massa Lubrense potrete trovare una varietà di mele caratteristica del territorio: le mele di Sant’Agata, uno dei nostri prodotti tipici.

Le mele di Sant’Agata sono un tipo di mele gialle esclusivamente coltivate in territorio sorrentino, in particolare a Sant’Agata sui due golfi, una delle frazioni di Massa Lubrense.

Fino all’ottocento, questo tipo di mele era il prodotto agricolo di gran lunga più coltivato dagli agricoltori locali, nonché la loro principale fonte di sostentamento economico. Tuttavia, a seguito di varie problematiche sorte nel corso dell’ottocento riguardo la loro coltivazione, il tasso di produzione di queste mele oggigiorno è molto inferiore a quello di un tempo, ma restano comunque uno dei prodotti più iconici di Massa Lubrense.

Sono solitamente utilizzate nella produzione di vari tipi di marmellate, ma durante il periodo natalizio è tradizione cuocerle in forno.

Un Natale indimenticabilmente delizioso

Da come avrete ormai notato qui a Massa Lubrense la cucina natalizia tradizionale presenta una gamma davvero ampia di cibi prelibati con cui potrete passare un Natale veramente delizioso.

Qui abbiamo potuto mostrarvi solo una piccola parte di ciò che potrete assaggiare nei nostri ristoranti, pasticcerie e altri locali: se volete vedere quante altre prelibatezze Massa Lubrense ha da offrirvi allora possiamo soltanto invitarvi a venire qui di persona, nel cui caso vi accoglieremo a braccia aperte e soprattutto a piatti pronti!


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Marcialonga 2022

Marcialonga: torna l’atteso appuntamento

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Il 26 Dicembre 2022 si terrà a Massa Lubrense la 42esima edizione della Marcialonga.

La Marcialonga è una gara amatoriale a passo libero tra le strade di Massa Lubrense, alla scoperta degli angoli più suggestivi del territorio. È un evento organizzato dalla comunità Parrocchiale in occasione del Natale, che ogni anno richiama centinaia di partecipanti.

Più che una competizione, è in realtà una piacevole passeggiata tra i borghi e le bellezze naturali del posto. Per i cittadini prenderne parte è un modo per trascorrere momenti in compagnia e allegria, nello spirito delle feste.

La prima edizione dell’evento si tenne il 26 Dicembre 1978, coinvolgendo l’intera cittadinanza. La Marcialonga divenne da quel momento in poi una vera e propria ricorrenza. Nel 2019 vi hanno preso parte ben 2508 persone, di tutte le età, battendo ogni record. Nel 2020 e lo scorso anno, a causa della pandemia da covid-19, la manifestazione non si è potuta svolgere.

Come partecipare

Come ogni anno l’evento avrà inizio il giorno di Santo Stefano alle ore 14. Ci si potrà iscrivere lo stesso giorno dalle ore 9 e fino a 10 minuti prima dell’inizio presso gli stand in Piazza Vescovado, dove è prevista anche la partenza. Le norme di partecipazione verranno specificate al momento dell’iscrizione con la consegna del regolamento.

Il percorso

Il percorso prevede tre punti di ristoro, due durante il tragitto e uno all’arrivo. È possibile gustare i dolci tipici del Natale, come roccocò, panettone o zeppole fritte preparate dagli organizzatori, oltre all’immancabile panino con la salsiccia.

Dalla piazza si prosegue verso via Roma, via Rivo a Casa, via IV Novembre e via Nastro d’oro, per giungere poi al bivio per Santa Maria, primo punto di ristoro. La camminata riprende percorrendo via Caselle, via Annunziata, arrivando alla piazza di S. Maria, dove è prevista una seconda sosta. Inizia quindi il tratto più lungo del tragitto da via Padre Rocco, percorrendo la rotabile Massa Turro, deviando per via Mortella, attraversando via Rachione, piazza G. Marconi e viale Filangieri. L’evento termina in Piazza Vescovado dove è previsto un ultimo ristoro, solitamente a base di brioche o cioccolata calda, servito dallo staff.

Ai primi 100 numeri estratti verranno consegnati dei premi offerti dalle attività commerciali del luogo. Al termine della camminata si continua con i festeggiamenti per grandi e piccini.

Come nella scorsa edizione, l’evento sarà plastic free: nel rispetto dell’ambiente sarà utilizzato esclusivamente materiale monouso biodegradabile.

  • Marcialonga 2019
  • Marcialonga, i dolci natalizi, 2019
  • Marcialonga 2019
  • Marcialonga 2011
  • Marcialonga 2014, partenza
  • Marcialonga 2019
  • Marcialonga 2018

Ogni anno dietro le quinte lavorano in molti con passione e dedizione per regalare momenti di gioia e spensieratezza. Tra gli organizzatori c’è chi si dedica alla preparazione dei dolci o delle altre delizie gastronomiche, chi si occupa dell’allestimento degli stand o della registrazione delle iscrizioni, ma tante altre sono le attività che permettono la riuscita dell’evento, impossibile senza la collaborazione di tutti!

La Marcialonga sui social:


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Miti e leggende su Massa Lubrense

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di Miriam Russo

Il territorio di Massa Lubrense, oltre che denso di bellezze naturali, è avvolto nella magia e nel mistero, avendo fatto da sfondo a numerosi miti e leggende. Si tratta di episodi di portata storica che hanno segnato la cultura europea. In pochi, però, sanno che tali storie mitiche si sono svolte proprio in questo territorio. Per questo motivo, abbiamo selezionato per voi alcuni dei più famosi e curiosi miti e leggende su Massa Lubrense.

Il mito delle sirene

Tra i miti più celebri ritroviamo quello delle sirene. Sono figure molto particolari, ampiamente presenti nell’immaginario collettivo e culturale della Grecia, come dimostra la stessa Odissea di Omero. Proprio in questa narrazione, infatti, ritroviamo queste creature dall’aspetto mitico – metà donna e metà uccello o pesce – dal carattere ammaliatore e ingannatore.
Secondo il mito, le sirene omeriche vivevano in corrispondenza degli attuali isolotti Li Galli, che gli antichi chiamavano Sirenuse – toponimo derivante proprio da esse. Da qui le sirene tentavano i marinai con i loro canti: ammaliati dalle loro voci, questi uomini si avvicinavano pericolosamente alle coste rocciose infrangendosi contro queste ultime con le proprie navi. Una volta annegati, le sirene ne divoravano i corpi.
Anche Ulisse era un marinaio che, di ritorno a Itaca, si trovò ad attraversare questa zona. Egli, però, conosceva bene le doti ammaliatrici di queste creature, quindi ordinò ai suoi uomini di legarlo e di tapparsi le orecchie con della cera. La leggenda narra che le sirene, frustrate e deluse dal proprio fallimento, si siano gettate in mare lasciandosi morire e trasportare dalle onde.

Miti e leggende su Massa Lubrense: le sirene omeriche
Isolotti Li Galli
Isolotti Li Galli, ambientazione del mito delle sirene

Il Vervece

“O’ Revece”, ovvero il Vervece, è un piccolo e caratteristico scoglio di Massa Lubrense che sorge tra le acque di Marina della Lobra. Esso fa da sfondo alla storia di due pittori: Carlo Amalfi e il suo falso amico, Luigi Blower. Quest’ultimo arrecò al povero Carlo una serie di infinite cattiverie, tra cui addirittura un’ingiusta condanna a un anno di carcerazione. Carlo decise, dunque, di vendicarsi: un giorno, sapendo che ci sarebbe stata una burrasca, invitò l’amico Luigi a fare un giro in barca, ben consapevole della sua incapacità di nuotare. La tempesta arrivò e Luigi, in preda al panico e alle lacrime, chiese a Carlo di farlo sbarcare dovunque fosse possibile. Fu allora che Carlo accostò al Vervece, fece salire l’amico sullo scoglio e lo abbandonò lì, urlandogli che fosse tempo per lui di riflettere su tutto il male che gli aveva causato. Tornato al Vervece il mattino seguente, però, si accorse che di Luigi non ci fosse più traccia, quindi si ritrovò con il rimorso di averne causato la morte. Visse con questa colpa fino a quando, sentendo che fosse giunta la sua ora, chiamò un frate del convento dei Cappuccini per confessarsi. Rivelato il delitto che per tutta la vita l’aveva tormentato, Carlo scoprì che il frate era proprio il suo amico Luigi Blower, il quale, il giorno dell’accaduto, era stato salvato da una barca di procidani. Egli aveva imparato la lezione, avendo deciso di ritirarsi in convento per espiare i suoi peccati. A questo punto Carlo poté morire sollevato dalla pena che lo aveva finora angustiato.

Il Vervece
Il Vervece

Le Janare di “Prete Janche”

Un’altra misteriosa leggenda riguardante Massa Lubrense, e in particolare la località di Prete Janche, è quella delle janare. Secondo l’immaginario popolare, la janara è un mostro femminile, capace di volare, che agisce di notte ed è presente soprattutto nella zona di Nerano.
Anticamente, nel periodo che va da settembre a novembre, i cacciatori di quaglie si recavano a Prete Janche, una località del territorio molto favorevole per la caccia di questi volatili, soprattutto durante la notte. La leggenda narra che proprio questo luogo fosse, però, anche il raduno delle janare. Di fatti, i cacciatori si trovavano ad assistere a strani fenomeni: nella notte, anche quando c’era bel tempo, si creavano dei vortici d’aria seguiti da fischi. Secondo alcune testimonianze, in alcune occasioni apparivano anche dei grossi e imprendibili volatili e si udivano strani canti e urla. Tutti questi eventi facevano fuggire a gambe levate – e mai più ritornare – chiunque avesse soltanto provato ad avvicinarsi a quella zona.

La campana di Punta Campanella

Durante la devastante invasione turca del 1558 a Massa Lubrense e Sorrento, i saraceni saccheggiarono la chiesa di Sant’Antonino Abate, protettore di Sorrento. Tra i vari oggetti preziosi rubati al suo interno, c’era anche la campana in bronzo. Quando la flotta lasciò Sorrento, però, nei pressi di Punta Campanella, una forza misteriosa bloccò la nave che trasportava la campana, impedendogli di proseguire. I pirati turchi cominciarono a gettare in mare alcuni dei beni saccheggiati nel tentativo di ripartire, ma solo quando si liberarono della campana riuscirono nel proprio intento. Da allora, secondo la leggenda, il 14 febbraio di ogni anno – giorno in cui si festeggia il Santo Patrono – si sente il suono della campana di Punta Campanella provenire dal fondo del mare.

Punta Campanella
Punta Campanella

Queste sono solo alcune delle fantastiche storie e leggende che riguardano Massa Lubrense. Un’occasione in più per lasciarsi guidare e trasportare alla scoperta delle mille sfaccettature che compongono questo magico territorio.


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Mangiare vegano a Massa Lubrense

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Mangiare vegano a Massa Lubrense è possibile dall’antipasto al dolce gustando le deliziose specialità locali, senza dover rinunciare al proprio regime alimentare. Vediamo, dunque, consigli utili per viaggiare in tranquillità e degustare i piatti tipici di Massa Lubrense.

Munirsi del passaporto vegano

Poco diffuso, ma fondamentale per un viaggiatore vegano. Si tratta di un libro-guida, in vendita sia in forma cartacea che sotto forma di app scaricabile sia su IOS che Android. Tradotto in 78 lingue, contiene tutte le informazioni necessarie per mangiare vegano.

Essere creativi e modificare il menù

A Massa Lubrense non ci sono ristoranti prettamente vegani, ma gli chef saranno sicuramente lieti di proporre soluzioni originali che soddisfino la richiesta del cliente.

Mangiare vegano, d’altronde, non significa precludersi la possibilità di gustare piatti tipici riproposti in versione vegana: è possibile degustare la pasta alla Nerano o il risotto al limone, ad esempio, chiedendo alla cucina la non aggiunta di latticini e il gioco è fatto.

Puntare su contorni e ricche e originali insalate è certamente un’opzione che tutti i ristoranti offrono. Tra le altre proposte vegane dei piatti tipici si annoverano: burger di verdure, zeppoline salate, bruschette e panzerotti. Anche la classica pizza è un’altra ottima alternativa, purché il lievito sia certificato vegan.

Il limone è un ingrediente base della gastronomia di Massa Lubrense per cui che si tratti di bicchiere di limoncello, di una granita fresca, un gelato o di una crostata vegana, l’importante è che sia al limone!

I limoni di Massa Lubrense

Fare la spesa e cucinare

Soggiornare in un appartamento o una casa vacanza con cucina annessa può essere la scelta più adatta per coloro che hanno difficoltà a seguire un’alimentazione vegana durante il viaggio. Sarà possibile creare i propri menù con i prodotti freschi trovati nei negozi di frutta e verdura e nelle salumerie locali.

Mangiare vegano a Massa Lubrense, dunque non sarà di certo un problema!


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Olive da olio Massa Lubrense

Alla scoperta dell’olio di Massa Lubrense

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di Eleonora Aiello

La presenza dell’olivo a Massa Lubrense ha radici antiche e la produzione dell’olio di oliva è una di quelle tradizioni che resistono al tempo, rinnovando di anno in anno una storia fatta di profumi, di bellezza e di un forte legame con la terra e i suoi frutti.

Secondo il mito greco, alla dea Atena è dovuta la nascita del primo olivo. Già i pellegrini che si recavano al tempio di Atena – Minerva, sito sul promontorio di Punta Campanella, lungo il percorso acquistavano olio per farne offerta alla divinità, come testimoniato dai recipienti rinvenuti in loco e conservati nel Museo Georges Vallet.

Da allora, l’olivo non ha più abbandonato questa terra e domina e caratterizza l’intero paesaggio della Penisola Sorrentina. Le particolari condizioni orografiche, il clima tipicamente mediterraneo, la natura vulcanica del terreno, rendono l’ambiente della Penisola decisamente originale e tipico, come tipico è l’olio che vi viene prodotto.

L’olio “Penisola Sorrentina” DOP

La Denominazione di Origine Protetta contrassegnata dal marchio DOP è un marchio attribuito dall’UE a quegli alimenti le cui caratteristiche dipendono e sono direttamente connesse con il territorio di provenienza. Tra questi rientra anche, dal 1998, l’olio extravergine di oliva DOP Penisola Sorrentina. Tale riconoscimento prevede un Disciplinare di produzione al quale attenersi.

Questo olio presenta delle caratteristiche peculiari: colore giallo con riflessi verdi, odore fruttato e di erbe aromatiche, sapore dolce con note amare e piccanti. L’acidità non supera mai il valore di 0.80%. È ottimo soprattutto sulle grigliate di pesce e verdure, che ne risaltano il sapore.

L’olio “Penisola Sorrentina” DOP si ottiene dalla molitura delle olive “Minucciola” (note anche come “Olivo da olio”) per non meno del 65%. Il nome deriva dalle piccole dimensioni delle olive, presenti però in grandi quantità e dalla buona resa e qualità. L’olivo da olio è, senza dubbio, la varietà più diffusa nella Penisola Sorrentina. Si adatta perfettamente al clima della nostra terra e rappresenta infatti l’80% circa di tutto il patrimonio olivicolo.

Raccolta delle olive

La raccolta delle olive si effettua ogni anno tra ottobre e dicembre. Prima si raccolgono, più amaro è il gusto; man mano che le olive maturano, il sapore sarà più dolce.

Oltre alla aziende agricole, molte famiglie di Massa Lubrense posseggono piccoli o grandi oliveti. Il periodo della raccolta diventa quindi un momento di aggregazione familiare, in cui ogni aiuto è prezioso e ognuno può fare la sua parte.

Per prima cosa si posizionano sotto gli alberi delle grandi reti a maglia stretta, in modo che possano contenere le olive raccolte. Le olive vengono rimosse delicatamente dai rami, a mano o con l’aiuto di piccoli rastrelli. Per poter essere facilmente trasportate, le olive vengono poi sistemate in cassette. È necessario lavorare le olive entro tre giorni dalla raccolta poiché potrebbero ossidarsi e diventare acide.

Produzione dell’olio d’oliva

Al frantoio, dopo essere state defogliate, lavate e asciugate, le olive passano al processo della molitura, che consiste nella compressione delle olive per ottenere una pasta densa e cremosa, dall’odore pungente. Tale procedimento può essere effettuato per mezzo del frantoio di granito o meccanico, in questo caso si parlerà di frangitura.

Successivamente, si passa alla fase di gramolatura per far aggregare le micro-gocce di olio presenti nella pasta, attraverso il continuo rimescolamento.

La spremitura è l’ultima delle fasi e può avvenire in due modalità: a caldo o a freddo. Con la spremitura a caldo si utilizzano fonti di calore per facilitare l’estrazione e la resa del prodotto. Con la spremitura a freddo, invece, le temperature sono inferiori ai 27°C: ciò  garantisce la migliore qualità dell’olio estratto, anche se la resa non sarà altissima.

Al termine della spremitura si ottiene un olio già utilizzabile, commestibile anche se molto torbido. Una volta filtrato e dopo aver permesso ai residui di depositarsi sul fondo, il nostro olio è pronto per essere imbottigliato.

Le bottiglie sono di vetro scuro, per proteggere l’olio da luce e fonti di calore e mantenerne intatte le proprietà organolettiche.

Attività

Ogni anno, l’Associazione Nazionale “Città dell’Olio” organizza, in collaborazione con le associazioni locali, la “Camminata tra gli Olivi” al fine di ristabilire un legame tra i cittadini e la loro terra.


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Mangiare vegetariano a Massa Lubrense

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di Eleonora Cannone

Mangiare vegetariano è uno dei trend in crescita negli ultimi 10 anni: sempre più persone infatti, decidono di cambiare radicalmente le proprie abitudini alimentari. Chi per motivi di salute, chi per avere un minor impatto ambientale, chi semplicemente per moda. La risposta del mercato italiano a questo trend alimentare è sotto gli occhi di tutti: interi reparti nei supermercati, menù dedicati nei ristoranti e nei bar.

Ma è davvero possibile rispettare la propria dieta vegetariana anche in viaggio? La risposta è sì, usando qualche suggerimento.

1. Stila una lista

Ancor prima di partire puoi compilare una lista di ristoranti vegetariani o con menù veg-friendly dove recarti durante il soggiorno. Puoi farlo anche con l’aiuto del sito HappyCow, utilizzato proprio per scoprire questi posti in giro per il mondo. A Massa Lubrense non ci sono veri e propri ristoranti vegetariani, ma la maggior parte dei nostri ristoranti e agriturismi prevede nel menù dei piatti veg o delle alternative contrassegnate dal simbolo “V”.

2. Cucina in autonomia

Puoi anche valutare l’ipotesi di soggiornare in un appartamento o in una casa vacanza con cucina annessa: in questo caso l’opzione più semplice e meno costosa sarà quella di cucinare a casa! Sarà davvero un gioco da ragazzi trovare gli ingredienti nei minimarket e nei tanti negozi di frutta e verdura per cucinare una vasta gamma di piatti vegetariani!

3. Scegli tra i piatti locali

A Massa Lubrense ci sono tantissimi piatti della tradizione che possono essere definiti vegetariani: dalla parmigiana di melanzane alla pizza margherita; o ancora, dai ravioli alla caprese alla delizia al limone. Puoi cercarli nei menù oppure divertirti a ricrearli nella tua cucina.

4. Non tralasciare contorni e antipasti

O ancora, se purtroppo in un locale dovessi trovare portate principali a base di carne e pesce, cerca tra gli antipasti e i contorni. Puoi chiederne anche una porzione abbondante! Per concludere, puoi magari viziarti con una macedonia o un dolce… così anche in viaggio avrai un pasto vegetariano leggero, nutriente, ed estremamente vario!

Insomma, i ristoranti di Massa Lubrense sono pronti ad adattarsi alle tue esigenze e venire incontro alle tue richieste per regalarti un soggiorno indimenticabile!


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Spaghetti alla Nerano, primo piatto tipico del luogo.

Le tradizioni culinarie: lo spaghetto alla Nerano

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di Claudia Fontana

Marina del Cantone, a Massa Lubrense, è legata allo spaghetto con le zucchine fritte che, già dall’inizio del Novecento, ha assunto il nome di spaghetto alla Nerano. La salsa è preparata con le zucchine fritte, basilico e un mix di formaggi grattugiati. Per quanto riguarda i formaggi, le nonne utilizzavano quello che avevano in casa, pecorino ma soprattutto il parmigiano o la caciotta secca. I migliori ristoranti della zona, invece, utilizzano spesso il Provolone del Monaco, un formaggio tipico della costiera sorrentina. Questo è un formaggio DOP a latte crudo, contenente almeno il 20% di latte di vacca agerolese e invecchiato dai sei mesi in su. La cremosità della pietanza, inoltre, viene resa dalla cagliata di provolone fresco che si scioglie al contatto con l’acqua di cottura della pasta.

Per il piatto viene utilizzata la famosa pasta di Gragnano, soprattutto gli spaghettoni, ma c’è anche la versione con scialatielli o mezze maniche. Questa pasta è ottenuta dall’impasto della semola di grano duro con l’acqua della falda acquifera di Gragnano. In seguito, viene essiccata a una temperatura compresa tra i 40 e gli 80 gradi, per un periodo tra le sei e le sessanta ore, ottenendo quelle caratteristiche che la rendono inconfondibile. Per lo spaghetto alla Nerano è necessario utilizzare una pasta di qualità per una migliore riuscita del piatto, in modo tale che gli amidi rilasciati nella cottura aiutino la formazione della salsa.

Anche le zucchine, ovviamente, sono importanti nella riuscita di questo piatto, ma possono essere utilizzate zucchine di diversa qualità purché dell’orto e fritte in olio extravergine d’oliva. La mantecatura finale, fuori dal fuoco, prevede che sia l’acqua di cottura ad amalgamare i sapori e unire i formaggi. Non ci resta che dare la ricetta affinché chiunque, anche a casa propria, possa apprezzare il gusto dello spaghetto alla Nerano.

Ricetta dello spaghetto alla Nerano

Ingredienti per 4 persone:

  • 400 g di spaghettoni artigianali
  • 700 g di zucchine fresche 
  • 80 g di Provolone del Monaco grattugiato
  • 80 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 40 g di Pecorino Romano grattugiato
  • Basilico fresco
  • 350 ml olio extravergine d’oliva + 150 ml olio d’arachide (per friggere)
  • Uno spicchio d’aglio
  • Sale e pepe nero q.b.

Lava e asciuga le zucchine, affettandole a rondelle di circa 2 millimetri di spessore. Friggile nella miscela d’oli a 180 gradi, finché sono dorate; scolale con una schiumarola e ponile a riposare su un piatto foderato di carta assorbente o per fritti. Sala, lava e asciuga il basilico e mettilo sulle zucchine appena cucinate.

Cuoci la pasta in abbondante acqua salata. Nel frattempo, in una padella di alluminio abbastanza grande fai soffriggere, in un giro abbondante d’olio extravergine, uno spicchio d’aglio a fuoco moderato. Quando è appena dorato, elimina l’aglio e aggiungi alla padella le zucchine già fritte, lasciandole sfrigolare a fiamma bassissima.

Scola gli spaghetti al dente e riserva la loro acqua, aggiungili alla padella e completa la cottura aggiungendo gradualmente circa due tazze dell’acqua di cottura. Qualche secondo prima di ritirare dal fuoco aggiungi il basilico e il pepe nero. Versa la pasta e zucchine in un’altra padella e aggiungi rapidamente i formaggi, mescolando continuamente e regolando la densità della crema con eventuale altra acqua di cottura. Buon appetito!